La Polizia di Stato ha tratto in arresto il pregiudicato P.C. (classe 85), responsabile dei reati di rapina aggravata e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Nel pomeriggio del 10 agosto, i Falchi della Squadra Mobile, unitamente a personale del Commissariato di Librino e dell’U.P.G.S.P, lo hanno catturato dopo che si era reso responsabile di una violenta rapina ai danni di una ragazza. Nello specifico l’uomo, dopo avere avvicinato la vittima con la scusa di chiedere una indicazione, l’aveva derubata della borsa; alla reazione della donna, minacciandola di morte, l’aveva strattonata facendola cadere a terra causandole diverse escoriazioni. Il malvivente si era poi dato alla fuga a bordo della propria auto; frattanto, la Sala Operativa della Questura aveva diramato nota radio del reato appena compiuto.
Gli uomini della Squadra Mobile, che avevano già identificato il 35enne catanese durante le indagini per un fatto analogo compiuto il 2 agosto, hanno immediatamente capito che si trattava di lui, anche grazie alle descrizioni fornite sia fisiche, sia del mezzo utilizzato per la rapina. Una pattuglia motomontata è, quindi, riuscita a intercettare il veicolo nel quartiere di San Giorgio e da lì è scaturito un pericoloso inseguimento durato diversi chilometri, poiché il criminale ha cominciato a correre ad alta velocità, mettendo a rischio l’incolumità anche di diversi bambini che stavano giocando nel quartiere.
Grazie alla segnalazioni delle posizioni via radio, in ausilio agli operatori, sono tempestivamente arrivati anche gli equipaggi del commissariato di Librino e delle Volanti i quali, nonostante siano stati anche speronati dall’autovettura in uso al pregiudicato, sono riusciti a chiudergli la via di fuga.
Il rapinatore in un ultimo tentativo di eludere l’arresto si è schiantato contro un muretto, ma ha proseguito la propria fuga a piedi, venendo raggiunto da uno dei “Falchi” dopo un centinaio di metri. P.C. è stato, quindi, arrestato per i reati di rapina aggravata e resistenza a Pubblico Ufficiale e gli è stato anche contestato il danneggiamento di beni dello Stato. Parte della refurtiva è stata recuperata sul tragitto di fuga e restituita alla vittima.
Per l’uomo, su disposizione del Pubblico Ministero di turno, si sono aperte le porte del carcere di Piazza Lanza, in attesa dell’udienza dei convalida dinnanzi al G.I.P.