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Il sindaco Leoluca Orlando e l’assessora al Lavoro Giovanna Marano hanno partecipato stamani, in piazza Ruggiero Settimo, davanti al Politeama di Palermo, alla manifestazione dei lavoratori Almaviva organizzata dai sindacati Cgil, Cisl e Uil a tutela dei livelli occupazionali.
“Ancora una volta – ha dichiarato il sindaco – l’amministrazione comunale e’ al fianco di centinaia di lavoratori per seguire una vertenza che costituisce un imminente pericolo non solo per la citta’ ma per un intero settore. Siamo di fronte ad un comportamento irresponsabile. Perche’ se passa il principio che si puo’ andare in deroga alla clausola sociale dei lavoratori persino per aziende a capitale pubblico, ogni privato si sentira’ legittimato a lasciare a casa migliaia di lavoratori. Rischia di essere una beffa clamorosa per l’intervento pubblico nell’economia. Il governo non puo’ coprirsi il volto con questa maschera di vergogna. Per questo abbiamo chiesto al ministero un nuovo tavolo giorno 27. Siete voi – ha detto rivolgendosi ai lavoratori presenti – la vera forza in questa lotta per l’affermazione dei diritti”.
“Quella di oggi – ha sottolineato Marano – e’ stata una risposta forte in difesa della buona occupazione e di un servizio di qualita’ fornito da 560 lavoratrici e lavoratori palermitani. Non c’e’ dubbio che Ita stia nevroticamente tentando di abbattere i costi ed e’ grave che una azienda il cui unico azionista e’ lo Stato non prenda in carico tutti i lavoratori di Alitalia, abolisca il loro contratto ccnl di riferimento al pari di un’azienda pirata e decida di tagliare l’occupazione nei servizi di supporto alla clientela, trincea fondamentale per un’azienda di servizio. La partita non e’ e non puo’ essere ritenuta chiusa e l’amministrazione comunale, nel solco del lavoro di questi anni, continuera’ a presidiare una vertenza che riguarda in primo luogo Palermo”.
“E’ paradossale che un’azienda interamente pubblica col consenso del governo non applichi la clausola sociale valida per tutte le aziende operanti nel settore. Con un’altrettanto paradossale conseguenza che qualcuno potrebbe obiettare. E cioè che si configuri una censura a livello europeo per violazione del principio di concorrenza”, ha sottolineato Leoluca Orlando.