Non c’è pace in consiglio comunale ed a cambiare il quadro, dapprima quasi idilliaco, sono state le dimissioni da presidente dell’Aula di Cateno De Luca. Quello che nelle intenzioni della maggioranza sarebbe dovuto essere un passaggio di testimone indolore a Nello Pergolizzi si è rivelato un percorso ad ostacoli. Sin dalla prima votazione Pergolizzi non ha raggiunto la soglia prevista per l’elezione palesando quel che nel frattempo aveva minato la maggioranza bulgara di Basile: l’addio di consiglieri comunali transitati al misto o in altri gruppi e la rottura dell’alleanza con Prima l’Italia Lega di Nino Germanà (QUI). Tutto il mese è trascorso tra strategie tattiche da entrambe le parti, ma alla fine all’alba del 30 maggio tra interpretazioni della norma e l’incapacità delle opposizione (centrodestra, Pd e parte del misto) di trovare la quadra su un nome, Nello Pergolizzi diventa presidente per un soffio, 15 voti.
Insorgono le opposizioni che non considerano valida l’elezione (QUI) . Stando a centrodestra e Pd la votazione che ha portato all’elezione di Pergolizzi è la prima, poiché dal giorno delle dimissioni di De Luca ci sono state ben due surroghe e pertanto l’organo consiliare è cambiato rispetto ad inizio maggio, pertanto la soglia richiesta è la maggioranza più uno (quindi 17). La segretaria generale invece ha ritenuto valida la soglia di voti considerandola come seconda votazione. Il caso finisce all’attenzione dell’assessorato regionale alle Autonomie Locali per un parere (QUI) ma è pronto anche un ricorso al Tar. Pergolizzi è sulla graticola anche perché in Aula le opposizioni si comportano di conseguenza, disconoscono la validità della sua elezione e spesso e volentieri la maggioranza, già appesa a un filo, va giù. Da qui il braccio di ferro sull’ufficio di presidenza (vice presidente e vicario) che ha visto prevalere ai voti Mirko Cantello (candidato delle opposizioni ed ex deluchiano) rispetto a Serena Giannetto.
Paradossalmente l’elezione di Cantello è stata contestata da Pergolizzi per le stesse ragioni per le quali le opposizioni contestano la sua. Morale della favola, seduta chiusa e rinviata, posizioni inconciliabili, botta e risposta tra le due parti e una situazione di acque burrascose che continuerà a lungo. Sul presidente Pergolizzi c’è l’incognita del parere della Regione e del ricorso al Tar, e da questa incognita dipende tutto il resto. L’Aula rischia di diventare un terreno minato per Basile e l’amministrazione, anche perché numericamente la maggioranza bulgara non c’è più e basta un’assenza, un dispetto, una distrazione, un franco tiratore, una vendetta trasversale a cambiare tutto.