C’è anche l’Azienda Servizi Municipalizzati tra i “morosi” sui quali si allunga la stretta del Comune di Taormina per i tributi e l’ente di contrada Lumbi si affretta a mettersi al passo per regolarizzare la propria posizione. Il direttore generale, facente funzioni, di Asm (che è anche segretario generale del Comune), Giuseppe Bartorilla ha firmato una determina che dispone il pagamento al Comune di Taormina di un acconto del 20% rispetto alla somma spettante alla casa municipale. Si tratta di un versamento che fa seguito agli accertamenti sulla Tari che l’ente aveva effettuato il 29 dicembre scorso e dai quali era emersa la posizione debitoria di Asm nei confronti del Comune. La somma complessiva che Asm deve pagare al Comune di Taormina ammonta a 120 mila 638 euro.
“Considerata l’entità dell’importo dovuto – spiega Bartorilla – Asm ha fatto richiesta al Comune di Taormina di rateizzazione della somma in questione con nota del 4 marzo scorso. Tale richiesta è stata accolta dal Comune di Taormina, il 12 marzo scorso, e Asm ha inteso procedere quindi nell’immediato con il versamento intanto del 20% del dovuto, pari a 24 mila 127 euro, dopo il quale il Comune di Taormina provvederà ad emettere apposito piano di ammortamento con le singole somme dovute e le relative scadenze“. Così il direttore generale Bartorilla, unitamente al CdA dell’azienda (nella persona del presidente Giuseppe Campagna) ha disposto questa prima tranche da versare al Comune di Taormina per andare a regolarizzare la posizione dell’Azienda Servizi Municipalizzata.
Asm, com’è noto, gestisce per conto della casa municipale i parcheggi comunali (Lumbi, Porta Catania e Porta Pasquale), servizi di trasporto urbano, scuolabus, illuminazione pubblica, acquedotto, mentre la bollettazione idrica che era stata trasferita nella passata legislatura proprio ad Asm, è ritornata al Comune di Taormina, con l’Amministrazione del sindaco Cateno De Luca che ha stoppato quel passaggio di competenze ritenendo che non fosse sostenibile per le casse della partecipata di contrada Lumbi. Ma l’idea del Comune è quella comunque di trasferire da qui ai prossimi mesi altri servizi, sempre ad Asm, e tra questi potrebbe esserci in particolare tutto ciò che concerne l’attività di raccolta rifiuti, dopo l’avvenuta rottura tra l’Amministrazione e la ditta che a suo tempo si era aggiudicata la gara d’appalto dell’Aro Taormina. Nel frattempo dagli accertamenti compiuti dal Comune era emerso che l’Asm non era in regola con il pagamento della Tari e i vertici della municipalizzata si sono dovuti attivare per chiudere in fretta la spinosa questione, che si è inquadrata nella stretta imposta da Palazzo dei Giurati sulle varie situazioni di morosità riguardanti il pagamento dei tributi a Taormina.
Sulla Tari, tra l’altro, è scattata in questi mesi una ricognizione di Tax gap Tari, sulla base di uno studio che si compone di 13 pagine di dati e comprende 8449 abitazioni, 85 tra uffici e studi privati, 48 immobili adibiti a uffici pubblici (ed anche scuole, ospedale, etc), 814 tra negozi e boutique, 1745 magazzini e locali di deposito, 81 laboratori arte e mestieri, 2130 rimesse ed autorimesse, 286 immobili speciali produttivi o terziari, per un totale di 13 mila 648 immobili suscettibili a produrre rifiuti, con 43 a destinazione particolare e 2263 immobili che non producono reddito. Il totale complessivo è di 15 mila 954 immobili che al giugno 2023 costituiscono la “consistenza immobiliare” nel Comune di Taormina.
Sono emerse 8743 utenze domestiche e 5688 utenti residenti e 3055 utenti non residenti. Per utenza si intende la scheda Tari di ogni immobile. Dallo studio in oggetto emerge che i nuclei familiari residenti a Taormina sono 5449. Nella lista di carico della Tari si estraggono 1728 nuclei familiari in cui nessun componente risulta essere iscritto. I nuclei residenti regolarmente iscritti sono quindi 3721. In questo quadro complesso si stanno, insomma, ricercando le ulteriori, possibili, situazioni di somme non introitate dalle casse di Palazzo dei Giurati nel calderone delle morosità che hanno avuto un ruolo determinante (oltre al lodo Impregilo) nel 2021 verso la dichiarazione di dissesto del Comune.