“Dal dibattito di oggi in Consiglio comunale emerge con grande chiarezza che le modifiche al regolamento sui cimiteri proposte dall’amministrazione comunale non produrranno alcun vantaggio nell’immediato per l’emergenza cimiteriale in corso” lo dice Viviana Lo Monaco, consigliere comunale e componente V Commissione permanente.
“La preoccupazione da me espressa in questi giorni circa i possibili contenziosi a danno del Comune è di fatto confermata dalle parole usate in aula dall’Avvocatura comunale, che ha precisato come negli ultimi 35 anni l’Amministrazione abbia maturato un “contenzioso cimiteriale notevole”, con vari filoni che vanno dalle revoche, ai sinistri per le condizioni dei cimiteri, all’uso illecito delle tombe“.
“Un altro elemento di gravità aggiunto al dibattito riguarda la consapevolezza di un deficit strutturale di posti salma su cui il Comune non è mai concretamente intervenuto, tenuto conto che dagli anni 80 si sente parlare della necessità di realizzare un nuovo cimitero, ma ci troviamo ancora a parlare di accorgimenti giuridici amministrativi che non sono la soluzione” , continua il consigliere comunale.
“Se il sindaco e l’amministrazione attiva stavano cercando dei capri espiatori per giustificare la propria inadeguatezza e incapacità di dare risposte alla città, hanno fatto male i conti” conclude infine Lo Monaco.
EMERGENZA DA DECENNI
Adesso le salme insepolte nello stesso cimitero sono quasi 700, accumulate in depositi di fortuna. Un’emergenza che dura da decenni, con inchieste giudiziarie che si sono susseguite con periodicità; ma nell’ultimo anno l’emergenza ha raggiunto dimensioni mai viste in passato. Nel febbraio 2020 un’inchiesta dei carabinieri ha portato a 10 avvisi di garanzia per corruzione.
Lo scorso luglio l’assessore al ramo Roberto D’Agostino (Iv), abbandonò l’incarico, preso ad interim dal sindaco Leoluca Orlando, che promise una celere soluzione. A luglio le salme senza sepoltura erano 400, adesso sono quasi raddoppiate e lo stesso capo di gabinetto del sindaco, in una proiezione resa nota un paio di giorni fa, prevede che entro giugno saranno 2.150.
La crisi viene da lontano. Nell’82, l’anno in cui fu costruito il forno crematorio, si parlava già di “preoccupante saturazione” dei posti. Allora, la famiglia di una defunta seppellì il feretro con le proprie mani, stanca di attendere i tempi delle tumulazioni da parte di addetti poco solerti. Adesso sembra che sia saltato tutto: non funziona neppure quell’unico forno vecchio di quarant’anni, che da guasto in guasto è fermo da parecchi mesi. Chi può permetterselo porta i propri morti a Reggio Calabria o a Messina per la cremazione.
IL PROGETTO (FERMO) DI CIACULLI
Resta un progetto (con uno stanziamento di 15 mln, ma ne servono 70) per costruire un nuovo cimitero nella borgata di Ciaculli. L’ultima ipotesi è quella di acquistare per circa 800 mila euro, 430 loculi prefabbricati, da sistemare nei pochi spazi rimasti. Servirebbero per poco più della metà dei feretri rimasti finora senza sepoltura. E poi?