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La dichiarazione

Rosario Crocetta assolto dall’inchiesta ‘Mare Monstrum’: “Giustizia è fatta, grazie a chi non ha creduto a questa infamante accusa “

mercoledì 27 Novembre 2024
Rosario Crocetta

Rosario Crocetta, ex presidente della Regione Siciliana, è stato assolto dopo cinque anni dall’accusa di corruzione nell’ambito dell’inchiesta sulla cosiddetta “Mare Monstrum”. Insieme a lui sono stati assolti anche l’armatore della Liberty Lines, Ettore Morace, e l’ex collaboratore di Crocetta, Massimo Finocchiaro. La sentenza è stata emessa dalla terza sezione del Tribunale di Palermo, dopo cinque anni di rinvio a giudizio.

Dall’inchiesta, che aveva avuto significative ripercussioni politiche, sono scaturiti diversi processi. A Crocetta l’accusa contestava di aver ricevuto 5 mila euro dall’armatore Morace per finanziare il movimento politico “Riparte Sicilia” in cambio di presunte pressioni messe in atto da Finocchiaro, su alcuni dirigenti regionali per favorire l’implementazione del servizio di trasporto marittimo verso le Isole minori gestito dalla compagnia di Morace.

Tale operazione avrebbe consentito all’ex Ustica Lines di ottenere ulteriori fondi pubblici. Tuttavia, questa ricostruzione non ha trovato riscontro nel giudizio del tribunale.

In merito alla sentenza Rosario Crocetta ha dichiarato quanto segue.

Giustizia è fatta ed io voglio ringraziare i giudici di Palermo per una sentenza che mi risarcisce, in parte del martirio subito. Ero accusato di corruzione per un bonifico al mio movimento di 5 mila euro, quando in quattro anni avevo tagliato oltre 80 milioni di euro all’appalto per i collegamenti sulle isole. Sarebbero bastati questi due soli elementi per prosciogliere in fase di istruttoria: non si prende una tangente con un bonifico e non si tagliano 80 milioni ad un imprenditore che si vuole favorire. È andata così e  “noi, ad Atene, rispettiamo la legge ed i magistrati. In questi anni non ho gridato al complotto politico, mi sono difeso, nel processo, rappresentato dall’eccezionale avvocato Vincenzo Lo Re“.

Non ho accettato il consiglio di chi mi suggeriva una soluzione di patteggiamento per ridurre l’eventuale pena da sette anni ad un anno e mezzo: preferisco l’ergastolo piuttosto che ammettere un reato non commesso. Mi sono messo da parte in silenzio, fiducioso che la giustizia alla fine arrivi alla verità. Sono felice, ma non brindo: ho troppo sofferto ed ancora mi lecco le ferite. Questa sentenza io la considero, prima di tutto una vittoria di quanti hanno creduto in me e nel mio progetto di cambiare la Sicilia“.

Grazie ai magistrati, grazie all’avvocato Lo Re, grazie a quanti in queste ore mi hanno dato la solidarietà, grazie a coloro che in questi anni non hanno creduto a questa infamante accusa. Per correzione dell’informazione riportata dai media: il bando non c’entra nulla, ma l’errata interpretazione di un incontro casuale con un sindaco che chiedeva l’incremento del servizio di traghettamento, alla presenza dell’imprenditore, che non ha determinato un centesimo in più a favore del servizio. In pratica sette anni di martirio per un fatto inesistente“.

 

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