Tra le tante case di riposo di tutta Italia che hanno fatto registrare contagi di coronavirus, dove si è consumata una vera e propria strage di anziani e con le rispettive gestioni ora al centro di inchieste giudiziarie, esiste anche l’altro volto delle Rsa, quello virtuoso che si è dimostrato in grado di proteggere i “nonni”.
In questo ambito, in Sicilia una realtà che ha affrontato nel miglior modo l’incubo del Covid19 è la Casa di Riposo “Carlo Zuccaro” di Taormina, dove la gestione è riuscita a proteggere i suoi 45 ospiti e non ha fatto registrare nessun caso di infezione. Un’eccezione, un’anomalia confortante in uno scenario inquietante e che per molto tempo è destinato a restare al centro dell’attenzione della magistratura anche quando sarà terminato il lockdown.
“Abbiamo cercato di proteggere tutti i nostri ospiti con una rigorosa applicazione di tutte le disposizioni e sin qui tutto sta andando nel miglior modo possibile” – ha evidenziato Antonietta Labisi, responsabile della “Società Cooperativa XXI Aprile, che gestisce la casa di riposo di Taormina -. La situazione nella capitale del turismo siciliana è una sorta di unicum nel panorama siciliano e tra le poche realtà che in Italia sono riuscite a scongiurare il pericolo di contagi e focolai. Proprio in questa struttura si temeva potessero esserci dei casi di Coronavirus ed insieme all’ospedale venivano considerati i due “anelli deboli” della Città di Taormina, dove si rischiava la diffusione del Covid19. E invece nulla di tutto ciò, sinora le cose sono andate decisamente bene.
“Tutti gli operatori che prestano servizio nella nostra struttura hanno lavorato con grande attenzione e sono stati, ovviamente, dotati dei necessari dispositivi di protezione individuale per tutelare la loro incolumità e quella dei 45 anziani che soggiornano in questa casa di riposo – spiega Labisi -. Prima ancora dell’entrata in vigore delle decretazioni nazionali e dell’avvio ufficiale della fase generale di quarantena, abbiamo deciso noi stessi in via precauzionale di sospendere le visite ai parenti e a qualsiasi soggetto esterno, per la necessità di scongiurare qualsiasi rischio di contagio”.
“Certamente è una sofferenza per gli anziani non poter vedere per tutto questo tempo i loro cari ma ci siamo organizzati per attivare delle video-chiamate, al fine di consentire comunque un contatto giornaliero, che è importante anche per l’aspetto psicologico ed emotivo delle persone di cui ci prendiamo cura. Va anche detto che ci sono alcuni soggetti che potrebbero uscire ma abbiamo deciso di impedire che potessero esserci dei casi di persone che uscissero dalla struttura per poi rientrare: era necessario scongiurare qualsiasi pericolo di infezione all’interno del nostro centro. Tra l’altro, per tutte le esigenze degli anziani ci siamo fatti carico noi di provvedere a non fargli mancare niente e ad acquistare quanto necessario”.
“Voglio sottolineare che il sindaco ci ha supportato e non ha fatto mai mancare la sua collaborazione. Non intendo fare alcuna polemica, e meno che mai in un momento come questo, ma con amarezza devo dire che per quanto riguarda il Comune di Taormina il prof. Bolognari è stata l’unica persona che ci è stato vicino”, continua il direttore del centro.
Adesso stanno per essere effettuati i tamponi da parte dell’Asp Messina, che interesseranno i 45 anziani ed il personale operativo nella struttura di contrada Sant’Antonio. “Ci auguriamo che tutto vada per il meglio e che presto si possa tornare alla normalità, confermando comunque l’impegno a garantire anche nella fase 2 il rispetto di quelle che saranno le prescrizioni da osservare nei prossimi mesi”.