“Mi è stata inoltrata una dichiarazione del sindaco di Marsala. Non meriterebbe risposta, visto che interviene solo per utilizzare il tema a fini elettorali, ma si legge che sta difendendo l’ospedale dalla conversione in Covid Hospital. Non so dove abbia letto questa eventualità e non so neppure chi gli abbia messo in testa che esista tale indicazione che, invece, è smentita da tutti gli atti di programmazione vigenti“.
Lo dichiara l’assessore alla Sanità della Regione Siciliana Ruggero Razza, a proposito delle ultime dichiarazioni del sindaco di Marsala Alberto Di Girolamo.
“Al momento attuale, considerato l’andamento pandemico, per il bacino Palermo-Trapani sono già attive altre strutture ospedaliere“.
“Se la curva epidemica dovesse crescere – prosegue l’esponente del governo Musumeci – penso sia interesse di tutti che venga riattivato il dispositivo utilizzato mesi addietro. A meno che non si vogliano tenere i cittadini bisognosi senza cure. Ma al momento, tenuto conto dell’andamento attuale, non ci sono indicatori che portino a dovere compiere scelte diverse da quelle già assunte“.
Razza ribadisce che “il governo della Regione monitora giornalmente la situazione, unitamente a tutte le aziende sanitarie“.
“So che non lo faranno – conclude l’assessore alla Salute -. Ma continuo a sperare che la campagna elettorale per le amministrative, in tutta la Sicilia, non sia l’occasione per strumentalizzare il sistema sanitario regionale che ha dato e continua a dare prova di importanti performance“.
IL VADEMECUM PER LA SANITÀ SICILIANA
Intanto, proprio l’assessore alla Sanità ha lanciato un vademecum anti-propaganda, trasmesso all’Asp e alle Procure dell’Isola.
Stop momentaneo nelle Aziende sanitarie e ospedaliere ai concorsi “già avviati o comunque in itinere – fatta esclusione dell’implementazione degli organici carenti e delle attività connesse all’emergenza pandemica – anche finalizzati all’attribuzione della direzione di unità operative complesse“.
Questo perché, scrive Razza nel documento, nelle prossime elezioni del 4 e 5 ottobre “potrà verificarsi che siano presenti nelle liste elettorali dipendenti del Servizio sanitario regionale e delle strutture private convenzionate“.
Così per “tenere del tutto estraneo alla contesa il sistema sanità” si sospendono i concorsi. Nel provvedimento, firmato anche dal dirigente generale Mario La Rocca, l’assessore sollecita le Asp a trasmettere un codice di comportamento per la campagna elettorale, rispettando cinque regole: nessuna inaugurazione di reparto; le attività sanitarie non potranno (né dovranno) essere turbate da iniziative di carattere propagandistico, ivi compresa la organizzazione di riunioni ed incontri; nessun nuovo contratto; vietato diffondere “santini”; si invitano i candidati, a richiedere un periodo di aspettativa e/o di usufruire dei giorni di permesso per la durata della campagna elettorale.
RAZZA SUI POSTI LETTO
“Il 6 aprile in Sicilia i ricoverati erano 637, oggi sono 134. Non comprendo le polemiche (che ho letto) sulla disponibilità dei posti letto. Anche perché non ne sono mai mancati e tutte le strutture oggi hanno una esperienza che all’inizio dell’epidemia non avevano – scrive Razza su Facebook -. E c’è una presenza territoriale, anche grazie al lavoro delle Usca, che consente di deospedalizzare tutti gli asintomatici, seguendoli al domicilio“.
“Al posto di alimentare dibattiti sterili – aggiunge – impegniamoci a rispettare le regole di distanziamento, ad usare la mascherina, a lavare spesso le mani, a evitare di andare al pronto soccorso quando non serve e adottare tutte le buone prassi in famiglia, sul luogo di lavoro e tra gli amici“.
“Oggi questo conta molto di più, perché continueranno a crescere i casi, specie tra gli asintomatici. Dobbiamo convivere per molti mesi ancora con questo virus. Non possiamo bloccare le nostre vite – conclude Razza – ma dobbiamo essere prudenti. La prudenza è la migliore alleata e la regola più importante da seguire“.