Si avvicina la primavera ma il nome del candidato sindaco del centrodestra ancora non “sboccia”. Si attende l’esito del vertice Salvini-Meloni ma c’è chi, giustamente, scalpita nel vedere Basile correre da solo e chi teme che la quadra non sempre porta il candidato più adatto al contesto.
CENTRODESTRA: 11 PARTITI
Un punto di partenza c’è. Anzi due. Intanto la coalizione, formata da 11 partiti che, almeno alle premesse, dicono di voler correre uniti. Al tavolo messinese sono insieme rappresentanti di Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Ora Sicilia, Diventerà Bellissima, Sicilia Futura, Autonomisti, Noi con l’Italia, UDC, Democrazia Cristiana e Democrazia Liberale.
MATILDE SIRACUSANO: GRAZIE, NO
Il secondo punto di partenza è che la parlamentare messinese Matilde Siracusano (Forza Italia) per lungo tempo indicata all’unanimità come il nome ideale, ha ringraziato ma declinato la proposta. Ritiene che il percorso fin qui seguito alla Camera con battaglie di rilievo per Messina, da sempre considerata una Cenerentola a livello nazionale, debba essere continuato a Roma.
IL NODO MAURIZIO CROCE
Il no di Matilde Siracusano ha fatto anche tirare un sospiro di sollievo a chi da tempo sponsorizza, più o meno palesemente, Maurizio Croce. Il problema è che il commissario attuatore per il dissesto idrogeologico, nonché ex assessore regionale del governo Crocetta, da tecnico non ha un partito di riferimento. Beppe Picciolo, leader di Sicilia Futura che per primo ha lanciato il nome punta ad una larga condivisione. Gli alleati però, Lega in testa, fanno presente che, in una logica di coalizione qualcuno deve intestarselo. Forza Italia nicchia (e nel frattempo punta su Francesco Cascio a Palermo).
IL NO DI LEGA E FD’I
E qui entra in ballo il terzo incomodo, come già pubblicato da ilsicilia. Il nome è quello del parlamentare della Lega Nino Germanà. Nei giorni scorsi i primi a dire no all’ipotesi di Croce candidato sindaco sono stati proprio i leghisti con una nota di Nino Beninati. In sintesi Croce è troppo tecnico e troppo campo largo, “fuori dal perimetro”, del resto Sicilia Futura è appena approdata ai tavoli. Inoltre il nome, faceva notare Beninati, è calato dall’alto senza prima percorsi di condivisione. In casa Fratelli d’Italia è stata la capogruppo Ars Elvira Amata a manifestare le sue perplessità su Maurizio Croce. A rompere gli indugi ci ha pensato la Lega con una dichiarazione del segretario regionale Nino Minardo che nel dire no a Musumeci candidato alla Presidenza della Regione mette sul campo i due nomi per Palermo e Messina: Francesco Scoma e Nino Germanà.
LA LEGA: ECCO I NOSTRI NOMI
“Confermo il senso di responsabilità del nostro partito – dice il segretario regionale Nino Minardo – e lavoriamo da sempre per unire il centrodestra. Confidiamo che tutti, a partire da Fratelli d’Italia, dimostrino con altrettanta responsabilità che la coalizione non va spaccata. Anzi, noi lavoriamo ad una proposta politica che in Sicilia apra sempre di più al civismo e ai moderati. Bisogna trovare una sintesi rispetto alle candidature finora in campo, tutte autorevoli. Anche noi abbiamo a Palermo e a Messina i nostri candidati: Francesco Scoma e Nino Germanà e sosterremo con convinzione le loro candidature con il resto della coalizione“.
SERVE DECISIONE UNANIME
Insomma, dice la Lega, noi i nomi di partito li abbiamo. E Nino Germanà conferma la disponibilità subordinandola alle decisioni del tavolo messinese di coalizione. “Da settimane il mio nome circola come possibile candidato sindaco della città di Messina e ne sono onorato. Voglio però precisare che, al momento, non c’è nessuna mia candidatura ufficiale. Ieri si è tenuto un incontro a Roma, durante il quale ho dato al mio partito (al segretario nazionale Matteo Salvini e al segretario regionale Nino Minardo) la disponibilità ad impegnarmi in prima persona. Ciò chiarito, ritengo che sia il tavolo messinese del centrodestra a dover scegliere il miglior candidato per affrontare questa imminente competizione elettorale e dovrà farlo all’unanimità. È una tesi che sostengo da mesi e che vale anche per il sottoscritto, oltre che per gli altri nomi in campo, che rispetto e con i quali lavoreremo fianco a fianco, qualunque sia la scelta finale. Messina deve ripartire e il centrodestra unito, allargato al civismo e alle forze positive della città, rappresenta l’unica scelta credibile e forte per i messinesi”.