Come avevamo anticipato noi de ilSicilia.it QUI, il prossimo sabato 15 settembre 2018 Papa Francesco si recherà in visita pastorale alle Diocesi di Piazza Armerina e di Palermo, in occasione del 25° anniversario della morte del beato Pino Puglisi. Lo comunica una nota della Prefettura della Casa Pontificia.
Adesso è arrivata la conferma ufficiale. “Una grande emozione ed un grande onore. Poter accogliere a Palermo il Pontefice è un grande onore per me e per tutta la città”. Commenta a caldo il sindaco di Palermo Leoluca Orlando: “Lo è ancora di più perché Papà Francesco, accogliendo l’invito rivoltogli qualche giorno fa a Roma a nome di tutta la comunità palermitana, verrà proprio per ricordare il martirio del Beato Padre Pino Puglisi, che speriamo diventi Copatrono della Città Metropolitana. Ovviamente un sentito ringraziamento per questo impegno deve andare a Don Corrado Lorefice, la cui presenza paterna nella nostra comunità è stata dal primo giorno motivo di speranza e stimolo a rendere servizio alla città e ai cittadini”.
Papa Francesco si recherà dunque a rendere omaggio a padre Pino Puglisi (Palermo, 15 settembre 1937 – Palermo, 15 settembre 1993), ucciso da Cosa nostra il giorno del suo 56° compleanno a motivo del suo costante impegno evangelico e sociale, in particolare nel quartiere Brancaccio di Palermo, dove lui era nato.
Nel quartiere controllato dalla criminalità organizzata attraverso i fratelli Graviano, capi-mafia legati alla famiglia del boss Leoluca Bagarella, iniziò la lotta antimafia di padre Giuseppe Puglisi. Egli non tentava di portare sulla giusta via coloro che erano già entrati nel vortice della mafia, ma cercava di non farvi entrare i bambini che vivono per strada e che considerano i mafiosi degli idoli, persone che si fanno rispettare. Attraverso attività e giochi, faceva infatti capire loro che si può ottenere rispetto dagli altri anche senza essere criminali, semplicemente per le proprie idee e i propri valori.
Si rivolgeva spesso ai mafiosi durante le sue omelie, a volte anche sul sagrato della chiesa.
Don Puglisi tolse dalla strada ragazzi e bambini che, senza il suo aiuto, sarebbero stati risucchiati dalla vita mafiosa, e impiegati per piccole rapine e spaccio. Il fatto che lui togliesse giovani alla mafia fu la principale causa dell’ostilità dei boss, che lo consideravano un ostacolo.
Decisero così di ucciderlo, dopo una lunga serie di minacce di morte di cui don Pino non parlò mai con nessuno. Nel 1992 venne nominato direttore spirituale presso il seminario arcivescovile di Palermo. Il 29 gennaio 1993 inaugurò a Brancaccio il centro Padre Nostro per la promozione umana e la evangelizzazione.
Il 15 settembre 1993, suo 56° compleanno, intorno alle 22:45 venne ucciso davanti al portone di casa in Piazzale Anita Garibaldi, traversa di Viale dei Picciotti nella zona est di Palermo. Sulla base delle ricostruzioni, don Puglisi era a bordo della sua Fiat Uno di colore bianco e, sceso dall’automobile, si era avvicinato al portone dell’abitazione. Qualcuno lo chiamò, lui si voltò mentre qualcun altro gli scivolò alle spalle e gli esplose uno o più colpi alla nuca. Una vera e propria esecuzione mafiosa. I funerali si svolsero il 17 settembre.
Il 25 maggio 2013, sul prato del Foro Italico di Palermo, davanti ad una folla di circa centomila fedeli, don Puglisi è stato proclamato beato. La celebrazione è stata presieduta dall’arcivescovo di Palermo, cardinale Paolo Romeo, mentre a leggere la lettera apostolica con cui si compie il rito della beatificazione è stato il cardinale Salvatore De Giorgi, delegato da papa Francesco. È stato il primo martire della Chiesa ucciso dalla mafia.
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