C’è un’idea sul futuro degli impianti sportivi di Palermo ma i tempi sono ancora incerti. E’ questo il filo conduttore che lega, ancora ad oggi, le strutture del capoluogo siciliano. In questo anno di amministrazione l’assessore comunale allo Sport e al Turismo, Sabrina Figuccia, ha provato a ricucire una delle piaghe e dei vuoti più evidenti della città. ilSicilia.it ha monitorato nei mesi i percorsi avviati con la piscina comunale, il Palazzetto dello sport e il Velodromo.
Ma ad oggi quali sono le loro condizioni? Il vento di ottimismo continua a soffiare o rischia di arrestarsi bruscamente? Ecco cosa ha dichiarato l’assessore Figuccia.
PISCINA COMUNALE E PALLONE
Inizierà a breve il restyling della piscina. Sembra essere arrivato il tempo per mettere finalmente un punto ai continui disagi dettati dai mancati lavori di manutenzione, ordinaria e straordinaria, accavallati negli anni. Un impianto ormai fradicio che necessita di un cambio look totale.
“E’ già stato dato l’affidamento alla società che si sta occupando dell’avvio dei lavori“. Per non complicare la già difficile fruizione dei servizi, come già detto dal principio, le due vasche avranno due tempi di chiusura diversi. “La piscina esterna chiuderà a settembre. Per quella interna le tempistiche sono un po’ più lunghe“.
La struttura d’appoggio sarà il pallone. L’ex sala stampa di Italia ’90 è stata sgomberata da tutto il materiale abbandonato lì per anni. Nonostante i tanti dubbi iniziali adesso sembra intravedersi la luce in fondo al tunnel. “E’ in fase di completamento tutta l’istruttoria per l’affidamento del progetto e l’installazione della piscina prefabbricata. Le tempistiche sono in linea con quanto detto e con l’inizio dei lavori della piscina comunale, che non la renderanno più utilizzabile. Prima di chiudere la piscina comunale il pallone sarà funzionante“.
PALAZZETTO DELLO SPORT
Quando ilSicilia.it era andato a verificare le condizioni dell’impianto, l’assessore Figuccia aveva annunciato entusiasta lo sblocco delle risorse economiche e dell’iter burocratico. Ad oggi “è stato avviato il percorso per la conferenza dei servizi. Poi si procederà con l’indizione della gara e l’affidamento dei lavori. L’iter complessivamente durerà 18 mesi dall’affidamento“. Ma a partire da quando? Non ci sono ancora date certe, tutto dipenderà dai tempi burocratici. “L’importante – sottolinea Figuccia – era sbloccare un iter fermo da anni“.
VELODROMO
Procede a piccoli passi anche il percorso del Velodromo. I lavori sul campo sono stati ultimati e la struttura ha iniziato a plasmarsi verso una nuova identità, con il fine di appropriarsi di una funzione sociale, con eventi sportivi e culturali. La speranza è quella di poter proseguire sulla falsa riga degli eventi già svolti, come la Giornata Nazionale dello Sport. “Lavoriamo in direzione di una funzione sociale dell’impianto – ha dichiarato l’assessore – che coinvolga le federazioni interessate e compatibili alla vocazione della struttura: quella del ciclismo, del calcio e del football“.
Il velodromo rientra dunque in una logica più ampia: la realizzazione di poli federali. “Il primo sarà la palestra di atletica pesante di Borgo Nuovo. Terminati i lavori e consegnati al Comune, cosa sostanzialmente già avvenuta, e avuta la manifestazione d’interesse da parte della federazione competente, stiamo redigendo un protocollo d’intesa tra i due soggetti per la realizzazione del polo federale. Questo stesso modello – ha aggiunto – verrà applicato negli altri impianti. Tra cui anche il Velodromo“.
Nei giorni scorsi dal Comune è arrivato l’avviso per l’utilizzo degli spazi a fasce orarie degli Impianti Sportivi Comunali per la Stagione Sportiva 2023-2024. Tra questi non figura il Velodromo “perché avrà un avviso a parte che uscirà nei prossimi giorni“.
I lavori non sono di certo terminati qui. “Ci sono altri interventi da svolgere come la tribuna coperta, l’impianto elettrico o una serie di altri servizi sui quali è necessario intervenire nuovamente perché sono avvenuti dei furti e dei danneggiamenti. Lavoriamo in un’ottica di gestione – ha concluso – che coinvolga soggetti qualificati come le federazioni per evitare di trovarci in una sorta di “tela di Penelope”, in cui di giorno costruiamo e di notte e qualcuno distrugge“.