Non finiscono mai le preoccupazioni per i lavoratori del call center Almaviva di Palermo, neanche sotto Natale.
Ieri si sono svolti due incontri: il primo presso l’Assessorato regionale al Lavoro, per comunicare ai sindacati la possibilità di far rientrare nel bacino Asu 122 lavoratori, che da circa 20 anni lavorano per l’azienda; il secondo, invece, in Sicindustria, per informare i rappresentanti sindacali che la commessa Alitalia andrà a gara nei prossimi giorni.
Quest’ultima notizia, in particolare, ha messo in tensione tutti, perché l’azienda potrebbe anche perderla. Un’eventualità che complicherebbe la situazione di crisi oggetto dell’accordo quadro, firmato nel giugno scorso, per la gestione dei 771 esuberi dichiarati, su una forza lavoro di 3.400 persone.
Se i 118 dipendenti ex Asu, che nelle scorse settimane avevano manifestato il loro interesse a fuoriuscire da Almaviva, dovessero confermare le loro intenzioni si alleggerirebbe il carico degli esuberi. Una soluzione indolore sia per l’azienda che per i lavoratori. Quest’ultimi, infatti, tornerebbero a lavorare come precari della Pubblica amministrazione, in virtù di una clausola di salvaguardia sottoscritta quando furono assunti. Gli enti censiti dall’Assessorato disposti a prenderli in carico sono 18.
A destare molta inquietudine è, invece, l’esito della gara Alitalia. La compagnia aerea da tempo attraversa diverse turbolenze finanziarie. E’, quindi, molto probabile che voglia puntare al risparmio affidando il servizio ad un prezzo più basso di quello attuale. Condizioni che, sottolinea Giuseppe Tumminia, della Uilcom, “non potrebbero essere accettate. Già oggi la commessa Alitalia gestita dal call center Almaviva di Palermo è lavorata ad una tariffa troppo bassa”. In caso di perdita l’azienda ha fatto sapere di essere costretta a dovere ricorrere a nuovi ammortizzatori sociali.
Per Maurizio Rosso, della Slc Cgil di Palermo, “è tutto inaccettabile. L’azienda non ha fatto nulla di quanto promesso nell’accordo quadro, dal contratto di secondo livello agli investimenti sul settore dell’information technology alla riqualificazione del personale, e per di più viene a dirci che vuole attivare altri ammortizzatori. Non c’è un’idea di sviluppo, nè un piano industriale”.