Tremila lavoratori del call center Almaviva sono stati chiamati a esprimersi sull’ipotesi di accordo quadro che prevede, tra le altre cose, il controllo individuale a distanza oltre ai 14 mesi di taglio di Tfr e di quattro scatti di anzianità, con l’aggravante dell’incertezza sul futuro delle commesse, che può annullare l’accordo stesso.
Con un referendum hanno quindi approvato il “Patto per il lavoro” firmato da Fistel Cisl, Ugl e Uilcom Uil con Almaviva Contact, ferma sul no la Slc Cgil e con l’appoggio del comune di Palermo e della Regione.
I dipendenti hanno detto quindi sì all’accordo che secondo quanto comunicato dall’azienda prevede: “Il ripristino integrale dal 1 agosto di tutte le voci retributive, temporaneamente sospese (Tfr e scatti di anzianità), consolidamento e crescita delle attività, la riduzione programmata degli ammortizzatori sociali, il piano qualità per il rilancio dell’efficienza e l’incremento della produttività, con il coinvolgimento attivo e propositivo dei lavoratori ed un ruolo di riferimento delle rappresentanze sindacali, un percorso di formazione e riqualificazione professionale nell’ambito del processo di trasformazione digitale del territorio, strumenti per la gestione non traumatica degli esuberi, a valle del consolidamento del sito produttivo di Palermo e l’avvio di un confronto per la definizione di una contrattazione di secondo livello“.
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