“La nostra battaglia contro l’autonomia differenziata prosegue. Lo facciamo nel nome dei tantissimi che un anno fa anche in questa provincia aderirono alla nostra petizione per dire no a una legge ingiusta e chiedere un passo indietro ai pifferai magici della politica nostrana che persino in queste ore sostengono l’insostenibile. Noi chiediamo per i catanesi rispetto e pari opportunità, minacciati oggi come mai prima d’ora”. Così in una nota i segretari generali di Catania di Cgil e Uil Catania Carmelo De Caudo ed Enza Meli, che aggiungono:
“Esattamente un anno fa decidemmo di iniziare la raccolta di firme a Catania in via Santa Maria La Grande dinanzi alla sede dell’Asp, luogo-simbolo di quel diritto alla salute che la cosiddetta riforma Calderoli mette ulteriormente a rischio. Un rischio innanzitutto per chi non può permettersi il costo di cure a pagamento e viaggi della speranza. Questa comunque è soltanto una fetta della mela avvelenata che anche rappresentanti dei catanesi nelle istituzioni politiche ci offrono adesso vendendocela come magnifica. Ce la spacciano per una formidabile riforma. Invece si tratta di una controriforma che sommerà disagio a disagio al Sud. Qui più che altrove”. “L’autonomia differenziata – concludono De Caudo e Meli – aumenterà il divario tra Nord e Sud del Paese, oltre che tra aree urbane e comunità intern edove già adesso è evidente lo squilibrio nei livelli essenziali delle prestazioni”