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puntata numero 236

Bar Sicilia, Catanzaro: “Rigenerare Pd e uscire dal limbo. Schlein? Non ara il partito con falce e martello” CLICCA PER IL VIDEO

domenica 16 Aprile 2023

Michele Catanzaro è il protagonista della puntata 236 di Bar Sicilia. Il capogruppo del Pd all’Assemblea Regionale Siciliana, ha fatto il punto su molti temi caldi della politica regionale e nazionale. Dal caro voli all’emergenza migranti, dal Ponte sullo Stretto alla nuova segreteria dei democratici guidata da Elly Schlein, senza dimenticare le amministrative di fine maggio con un’interessante analisi sull’identità del Partito Democratico e del suo rinnovamento interno passando per il ritorno delle ex Province.

Michele Catanzaro

Catanzaro, classe 1981, originario di Sciacca in provincia di Agrigento, è stato uno dei 12 componenti, gli “apostoli” del Comitato della mozione Stefano Bonaccini al Congresso nazionale del Partito Democratico. “Una scelta corretta – dice Catanzaro – ma, ora che si è conclusa l’esperienza delle primarie, dobbiamo accettare il risultato. Confido nel lavoro del nuovo segretario Elly Schlein e del presidente Stefano Bonaccini. Siamo di fronte a un nuovo percorso e non ci sono morti o feriti. Ritengo, come ho già detto in direzione regionale che, il confronto interno serve per essere più compatti all’esterno”.

CARO VOLI

“Non voglio fare demagogia o polemizzare con il governo nazionale e regionale. Come opposizione posso dire che tutte le cose dette da Schifani, non si sono concretizzate. Schifani stia a Roma per calmierare i prezzi visto che il suo governo e quello nazionale sono dello stesso colore politico. Il governatore, chiami anche le opposizioni e non per sottoscrivere ordini del giorno ma per andare a discutere con il governo nazionale avendo più forza per trattare“.

 

IL RITORNO DELLE PROVINCE, LE INFRASTRUTTURE E IL PONTE SULLO STRETTO

Catanzaro è poi ritornato sulla reintroduzione delle Province. “Il loro ripristino è importante per la Sicilia soprattutto quando si parla di viabilità ed edilizia scolastica ad esempio”. E a proposito di infrastrutture, Catanzaro, originario di Sciacca, in provincia di Agrigento, non poteva non sottolineare i paradossi di questo territorio al tempo stesso bello e pieno di criticità. Un esempio? Il mancato raccordo autostradale Gela- Castelvetrano“. E sul Ponte sullo Stretto? “E’ un’opera importante – dice – tuttavia, dobbiamo pensare all’entroterra perché è troppo spesso penalizzato. Non bisogna frenare ma andare avanti con le infrastrutture e la  viabilità ma, rischiamo di costruire l‘ennesima cattedrale nel deserto“.

 

TERMOVALORIZZATORI E DIFFERENZIATA

“Su questo tema il Pd siciliano ha un confronto aperto. Ritengo che in Sicilia si debba comprendere che il sistema dei rifiuti vada rimodernato.  Il governo passato ha tentato di fare una legge sui rifiuti ma, all’interno della stessa maggioranza erano partiti fuochi incrociati e veti e, per quanto riguarda il governo attuale, mi sembra che siano sulla stessa lunghezza d’onda. Il Pd lavora sulla differenziata (e ricorda il disegno di legge sulla Plastic Free). Per quanto riguarda l’opportunità o meno di avere uno o due termovalorizzatori, vedremo. Se sarà necessario bisognerà tenere in conto l’ambiente e non lucrare sui costi al cittadino. Sui rifiuti si gioca la grande partita degli enti locali“.

 

PD TRA RIGENERAZONE E CONFUSIONE?

Incalzato sulle amministrative siciliane del 28 maggio e, in particolare, sugli alleati del Pd, Catanzaro ha detto: “Per quanto riguarda la situazione a Trapani, penso che in questo momento ci sia un’istruttoria da parte della segreteria regionale. Ci sono casi spigolosi che il partito deve affrontare uscendo compatti e con una linea comune. Bisogna prendere posizione senza restare in un limbo che crea soltanto confusione nell’elettorato. Per questo, serve un linguaggio diretto e semplice che dica con chiarezza qual è la proposta politica del Pd. La gente vuole questo”. E sulle voci che vedrebbero il nuovo Pd di Schlein più lontano dai moderati dice: “Elly non ara il partito con falce e martello.”

 

CERVELLI IN FUGA E PER CHI RESTA?

“In V Commissione c’è un dl presentato da me e che riguarda misure per favorire il ritorno in Sicilia dei ‘cervelli in fuga’. Ci sono almeno 120mila importanti in tutto il mondo che, ritornando sarebbero un arricchimento per questa terra. Nella mia prima legislatura mi sono occupato di giovani e ribadisco l’importanza del mondo universitario siciliano. Abbiamo 4 grandi atenei e facoltà legge che sfornano straordinari giovani laureati. Ci sono studenti che non possono andare all’estero e che usufruiscono per meriti, al diritto allo studio incontrando poi difficoltà a inserirsi nel mercato del lavoro. La politica deve attivarsi anche in questo senso”. Il deputato democratico è poi tornato sull’autonomia differenziata e sulle contraddizioni della macchina burocratica della Regione Siciliana. “Da una parte – sottolinea – ci sono i concorsi per rinnovare il personale e dall’altro troviamo gli accordi ‘scellerati’ Stato-Regione che li bloccano. Un cortocircuito su cui Schifani ha delle responsabilità.”

 

MIGRANTI

“E’ un problema atavico che affrontiamo ogni anno. Non si risolve con slogan e non si gioca sulla vita persone, serve sensibilità e umanità”.

 

MESSAGGIO DELLA PUNTATA 236 DI BAR SICILIA

“Cercate di lasciare questo mondo un po’ migliore di quanto non l’avete trovato.” — Robert Baden-Powell

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