Il gip di Palermo ha convalidato i fermi, disposti il 29 novembre scorso dalla Procura, a carico di tre presunti mafiosi di Carini. Per tutti è stata decisa la custodia cautelare in carcere. Il giudice ha inoltre accolto la richiesta di arresto per un quarto uomo d’onore, Vincenzo Pipitone, zio del neopentito Antonino che, con le sue rivelazioni, ha portato ai provvedimenti di fermo. Vincenzo e Giovan Battista Pipitone, Salvatore Cataldo e Antonino Di Maggio sono accusati degli omicidi di Antonino Failla e Giuseppe Mazzamuto, uccisi con il metodo della lupara bianca il 26 aprile 1999, e di Francesco Giambanco, assassinato il 16 dicembre 2000. Le indagini sono state coordinate dal procuratore aggiunto Vittorio Teresi e dei sostituti procuratori Annamaria Picozzi, Amelia Luise e Roberto Tartaglia.
Un quinto mafioso, Ferdinando Gallina (nella foto), coinvolto nell’inchiesta e accusato del delitto Giambanco, è invece residente negli Usa: sono in corso contatti per la sua espulsione e l’estradizione in Italia per procedere all’arresto.