Il debito da 15 milioni di euro nei confronti dell’Ato3 c’era fino al 2018, inserito nel Piano di riequilibrio. Ma nella versione di luglio 2022, quella attualmente all’attenzione della Corte dei Conti che dovrà esprimersi a febbraio, quel debito fuori bilancio non c’è più. Le conseguenze potrebbero pesare su Palazzo Zanca e sulle stesse sorti del Piano.
A sostenerlo è stato il liquidatore dell’Ato3 Antonio Liotta, con una nota trasmessa al Comune il 29 dicembre, inviata anche alla stessa Corte dei Conti ed alla Procura.
A chiedere chiarezza sono adesso i consiglieri comunali del Pd Antonella Russo e Felice Calabrò che hanno chiesto l’audizione in commissione Bilancio del sindaco Federico Basile, della segretaria generale Rossana Carrubba, del direttore generale Salvo Puccio, del ragioniere generale Antonino Cama, del collegio dei revisori e del liquidatore Ato3.
“Gli effetti di questa nota possono essere devastanti per il futuro economico di Palazzo Zanca- ha evidenziato Felice Calabrò-Nel 2017, quando Basile era presidente del collegio dei revisori, venne presentata in Consiglio comunale una delibera di riconoscimento di debiti fuori bilancio nei confronti di Ato3 per oltre 9 milioni. Ebbene quei revisori diedero parere favorevole per quella cifra in quanto servizi derivanti da attività fatturate. Per la differenza si stabilì di fare una transazione. Nel 2022 con Basile diventato sindaco assistiamo invece all’eliminazione di quel debito dal Piano di riequilibrio”.
Calabrò evidenzia come serva chiarezza soprattutto alla luce del fatto che a febbraio la Corte dei Conti dovrà esprimersi sul Piano di riequilibrio rimodulato nel 2022 e “noi consiglieri dobbiamo essere sereni nello svolgimento del nostro ruolo e delle nostre funzioni”.
Ecco perché i due consiglieri comunali dem hanno chiesto l’audizione in commissione, lunedì prossimo, di tutte le parti in causa, compreso il liquidatore di Ato3 che sostiene appunto che il debito fuori bilancio c’è e grava per 15 milioni.
Ma c’è di più come sottolinea la consigliera comunale Antonella Russo: “Le richieste della Corte dei conti non sono soltanto su Ato ma su tutte le partecipate. Vengono chieste risposte su quella che la Corte definisce una ‘non chiara riconciliazione’ sui rapporti debito-credito tra Comune e partecipate. Oggi abbiamo focalizzato l’attenzione sul debito nei confronti di Ato3 in seguito alla nota trasmessa dal liquidatore a fine dicembre. In quella nota si avanzano forti dubbi sul mancato inserimento di questo debito fuori bilancio anche solo potenziale del Comune di Messina. Nel 2017 è stato riconosciuto come debito fuori bilancio e c’era fino al 2018, poi è stato eliminato. Siamo preoccupati perché alla Corte dei conti si devono dare risposte chiare entro il 15 febbraio”.