“Lavoriamo per intrattenere voi e far ridere i vostri figli. Adesso, in questa drammatica situazione, vorremmo far sorridere anche le nostre famiglie e i nostri figli”.
È l’amaro sfogo di Giuseppe La Grassa, presidente di FederAnimazione Confcommercio Palermo, a seguito dell’emergenza coronavirus.
Il caso riguarda la categoria deglii animatori operativi nel campo dell’animazione turistica, villaggi, alberghi, ludoteche, parchi gioco. Un settore molto giovane, visto che la gran parte dei lavoratori è appartenente alla categoria degli under 35.
LE PAROLE DI GIUSEPPE LA GRASSA
“Paghiamo le tasse, gli affitti e i mutui ma nessuno si è ricordato di noi. Siamo esclusi da qualunque aiuto economico e senza prospettive nel breve e medio periodo“.
“Non avremo diritto né alla cassa integrazione né a contributi a fondo perduto – precisa La Grassa -. E siccome saremo una delle ultime categorie che potrà tornare a lavorare dopo la ripresa delle attività produttive, il nostro stop durerà quasi un anno.
“È perfino superfluo sottolineare che è una condizione impossibile da sopportare per le tante società, associazioni e cooperative operanti nel settore che aderiscono a Confcommercio nel pieno rispetto delle regole“.
I danni dell’emergenza coronavirus sono evidenti, visto il calo delle prenotazioni e il blocco dei movimenti in Italia e in Europa.
“Eppure – prosegue La Grassa – il nostro è un lavoro a tutti gli effetti, che prevede esperienza e professionalità. Noi, in molti casi, rappresentiamo il valore aggiunto di un’offerta turistica ma siamo spesso sottovalutati e altrettanto spesso sottopagati, con rapporti di lavoro regolati da contratti lontani dalla realtà perchè siamo ancora equiparati dal CCNL ai camerieri, ai facchini o agli addetti alla reception, mestieri rispettabilissimi ma che hanno dinamiche completamente diverse“.
Al fine di discutere di un inquadramento professionale degli animatori, La Grassa solleciterà un incontro al presidente della Regione Musumeci.
“Il nostro è un lavoro importante per un’isola che vive di turismo. La Regione, che è a statuto speciale, può fare da apripista a livello nazionale e dare una seria regolamentazione alle imprese del settore”.
“Le nostre richieste sono quelle di istituire un albo professionale, con un patentino per i professionisti, in modo da eliminare fenomeni di abusivismo o di improvvisazione e prevedere per la categoria un contratto di tipo “d’opera” o “sportivo” con ritenuta al 20%, con un’assicurazione privata per i lavoratori“.