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Coronavirus: “Riaprire l’Ospedale Militare di Palermo, avrebbe oltre 200 posti letto”

lunedì 16 Marzo 2020
Ospedale militare Palermo

“Utilizzare l’Ospedale Militare di Palermo ora chiuso per installarvi reparti di terapia intensiva e semi-intensiva per curare i malati da Coronavirus delle province di PalermoTrapani e Agrigento. È quanto chiede l’onorevole Totò Lentini con una interrogazione rivolta al presidente Musumeci e all’assessore alla salute della Regione Siciliana Ruggero Razza.

La grande struttura ospedaliera dismessa da anni, si trova all’interno della Caserma “Michele Ferrara”, in Corso Calatafimi.

totò lentiniL’ospedale militare, aggiunge Lentini, “dispone di reparti che possono contenere – a detta di personale sanitario che lì ha lavorato – non meno di 200 posti letto di terapia intensiva e semi-intensiva. Per la ristrutturazione dei reparti, anche al fine di superare le pastoie burocratiche (autorizzazioni, gare d’appalto) i lavori di ristrutturazione dei reparti possono venire affidati alla Compagnia del Genio militare di stanza a Palermo. Contestualmente – sostiene ancora Lentini – invito il presidente Musumeci a richiedere al Ministero della Difesa per la fase di avviamento dei reparti di medici del Corpo della Sanità Militare”.

Le risorse ci sarebbero, visto che “i progetti sulla Sanità sarebbero finanziati dall’UE. In questo modo – sostiene Lentini – faremmo due cose molto importanti per la nostra terra: in primis impiegheremmo giovani bravi professionisti siciliani; e poi, salveremmo un’area importante dentro la città. Successivamente si potrebbe riservare l’area per creare un importante “polo sanitario per la ricerca”. 

“In attesa che la Regione assuma personale medico e infermieristico proprio, nelle more della ristrutturazione dei reparti in tempi brevissimi – conclude Lentini nell’interrogazione – per l’acquisto delle attrezzature può fare riferimento alla Consip che per il Ministero della Salute ha già esperito gare d’appalto con prezzi e nominativi delle ditte del settore. Il tutto per non appesantire la rete ospedaliera siciliana e garantire ai cittadini una sempre più qualificata assistenza”.

 

 

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