“La Sicilia è la terra con la massima biodiversità“, parola di Oscar Farinetti che ha annunciato l’apertura di Eataly, la sua catena alimentare, a Catania. Le filiali dell’azienda, nata a Monticello d’Alba nel cuneese e radicata nella penisola italiana, vedono luce anche in molti centri internazionali come Istanbul, Tokyo, San Paolo in Brasile o Chicago. Si era già ventilata l’ipotesi dell’apertura nel capoluogo etneo ma poi la faccenda si arenò, adesso invece Farinetti sembra deciso a creare la filiale più a sud d’Italia, per adesso il punto ‘più meridionale’ è Bari.
“Intanto vorrei specificare che non è una roba a breve tempo. Noi siamo impegnatissimi nelle aperture all’estero e in questo momento non possiamo assolutamente dedicarci all’Italia – afferma Farinetti che esalta gli abitanti catanesi e le intenzioni del sindaco Enzo Bianco – Dobbiamo aprire a Los Angeles, a Londra, a Parigi e a Mosca. Io ho espresso semplicemente la certezza che il prossimo Eataly del Sud sarà in Sicilia e a Catania, ho parlato con Bianco. Non sappiamo di preciso quando, però lo faremo potrebbe anche essere fra tre-quattro anni“.
L’agricoltura catanese sembra aver colpito l’imprenditore di Alba fino al punto di investire nella zona; dai vini dell’Etna all’olio d’oliva per non parlare delle bellezze della costa. “L’Etna rosso, secondo me, è tra i migliori vini rossi del mondo e quindi ha delle chance straordinarie, dopodiché io direi tutti i prodotti ortofrutticoli della Sicilia. Per me il viaggio in Sicilia vale solo per mordere un pomodoro o una melanzana, non è il caso di assaggiare dei piatti complicati, bastano i prodotti che ci sono”.
Dopo Trieste, dove all’interno dell’ex Magazzino vini Farinetti ha inaugurato l’ultimo punto vendita nella terra della Bora, adesso tocca a Catania e, nel 2018 anno in cui si prevede l’entrata in Borsa, sarà la volta di Verona. Tra prodotti indigeni ed importati, la Sicilia si apre ad una nuova stagione, condita anche di nuovi posti di lavoro, anche se ancora non è certa la sede dove si stabilirà Eataly. “Ci sono alcuni luoghi candidati ma diciamo che, per adesso, non abbiamo ancora trovato quello che ci soddisfa”.
Cibo e turismo, questo il binomio a cui vuole puntare Farinetti per l’immediato lancio della sua azienda che troverà, a suo dire, terreno fertile. “Popoli meno fortunati di noi sotto il profilo della natura, hanno fatto cose migliori, nella mia terra delle Langhe oggi sta funzionando a meraviglia il turismo internazionale anche perché vent’anni fa c’è stato un cambio di passo da parte della popolazione. Si sono resi conto che dovevano mettere più impegno nell’accoglienza”.