Dopo gli anni di chi correva per un seggio a Strasburgo provenendo da Comuni, società civile, mondo dello sport e dello spettacolo o si trattava al più presidenti di Province (quando c’erano questi enti), la sessione di voto in programma per il prossimo nove giugno potrebbe mettere in vetrina una fitta rappresentanza di assessori regionali.
Da Mimmo Turano e Luca Sammartino (Lega) a Marco Falcone (Fi), passando per Francesco Paolo Scarpinato (FdI), la partita potrebbe anche non chiudersi qua.
A cosa è dovuta questa improvvisa tendenza?
Innanzitutto all’effetto-conta che servirà a potenziare (o indebolire?… dipenderà forse da chi prenderà quanto…) i partiti della coalizione che supportano l’azione di governo di Renato Schifani. In secondo luogo la funzione rigeneratrice che molti si aspettano dalla nuova consultazione elettorale, a un anno dall’inizio della nuova legislatura e con le amministrazioni comunali di Palermo e Catania ancora al primo tagliando di verifica, coincide anche con la volontà di rilancio nei territori di alcuni big del voto in Sicilia. Se, per esempio, entrambe le candidature di Turano e Sammartino nella Lega sono dettate dal bisogno di massimizzare con gli elettori la proposta elettorale e Annalisa Tardino rimane saldamente nel cuore di Matteo Salvini, è pur vero che l’esponente di governo trapanese, in caso di affermazione potrebbe anche valutare l’idea di una nuova esperienza lontano dalla Sicilia.
Ipotesi questa accarezzata anche dall’attuale assessore all’Economia Marco Falcone. Fi non può perdere colpi nella competizione con i principali alleati di governo. La verifica è impegnativa per tutti, ma gli azzurri sono tra quelli che non possono permettersi passi falsi. Al di là della possibilità di dare asilo tra i posti in lista ai cuffariani, agguerriti nei territori e dati ovunque in crescita, Falcone, probabilmente, apprezzerebbe la possibilità di interpretare un nuovo ruolo, diverso dagli altri che fino a questo momento lo hanno vista protagonista, prima come assessore provinciale, due volte assessore regionale e 4 volte deputato all’Ars.
Francesco Scarpinato è con l’uscente Giuseppe Milazzo, uno dei papabili alla “nomination” su Palermo e ha sempre fatto molto bene quando è sceso in campo in prima persona. Se dovesse invece sfumare l’ardito teorema sussurrato a bassa voce per cui Giorgia Meloni vorrebbe tutti gli assessori regionali siciliani in campo, ipotesi difficile da concretizzare anche nella contabilità di alternanza di genere che va garantita con la Sardegna nella circoscrizione, potrebbe essere della partita anche Giusi Savarino.
E le opposizioni che non governano?
Sono ricche di presidenze prestigiose. Tra queste spicca quella di Antonello Cracolici all’Antimafia regionale. L’ex assessore all’Agricoltura di Crocetta andrebbe a Bruxelles in tempo utile per potere intercettare una potenziale investitura nel centrosinistra per la corsa a Palazzo d’Orleans per le Regionali 2027. Ma per questo appuntamento ancora dovrà passare un po’ d’acqua sotto i ponti.