Gli “autunni” del calcio sono spesso rigidi per gli allenatori, e c’è chi non mangia il panettone. Impresa particolarmente ardua a Palermo, dove qualcuno divora tutto: il presidente dei rosanero Maurizio Zamparini.
Il problema, da queste parti, non è arrivare a Natale ma alla partita successiva. Eppure con Roberto De Zerbi il patron era stato particolarmente paziente. Ma dopo l’ennesima sconfitta – con eliminazione annessa – in Coppa Italia non ha resistito e ha preferito puntare sul capitano storico del Palermo: Eugenio Corini. Il patron, che aveva puntato forte sul giovane allenatore bresciano, ha perso la sua scommessa. Lo aveva già capito domenica scorsa, dopo la sconfitta contro la Lazio. Lunedì Zamparini aveva già chiamato Davide Ballardini per sostituire Roberto De Zerbi ma aveva poi preferito puntare sulla continuità anche in virtù del contratto fino al 2018 di De Zerbi e della clausola per l’esonero che frutterà all’allenatore bresciano mezzo milione di euro.
Corini ha portato il Palermo in Serie A, arrivando nel 2003-2004, e ha conquistato la prima storica qualificazione dei rosanero in coppa Uefa. Con lui il Palermo ha vissuto annate indimenticabili anche se il divorzio dalla società non è stato dei più cordiali. Il capitano ha preso la sua decisione a giugno 2007 dicendo di non sentire più la fiducia dell’ambiente, non sono mancati i dissapori con il presidente che però oggi lo ha rivoluto a Palermo per rilanciare la squadra e ricucire il rapporto con i tifosi che non dimenticano quell’addio tra le polemiche. “Volevo essere considerato un punto di riferimento per questa squadra – disse Corini – Ma negli ultimi due anni e in modo particolare nell’ultima stagione non ho più sentito quella fiducia che mi avrebbe trattenuto qui’’. Era finita così la storia d’amore lunga quattro anni tra il Palermo e Corini. Ma adesso potrebbe ricominciare, più forte di prima. I tifosi non aspettano altro.