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L'affondo

Messina, il centrodestra: ” Cateno De Luca tiene in ostaggio il consiglio comunale”

lunedì 22 Maggio 2023

Il Pd le ha definite “dimissioni ad orologeria”, riferendosi a quelle dapprima di Cateno De Luca da consigliere comunale e poi quelle di Alessandro De Leo calibrate in modo tale, regolamento alla mano, per tenere in scacco l’Aula e non poter eleggere il nuovo presidente prima dell’esito delle elezioni di Taormina.

Dimissioni cadenzate subito dopo che Basile ha perso la maggioranza bulgara in consiglio comunale (QUI) al punto da non poter più eleggere il successore di Cateno De Luca alla presidenza. Il designato, Nello Pergolizzi, si è fermato da quota 15 voti ed è chiaro ormai che il pallino è in mano alle opposizioni (centrodestra, misto e Pd). Così se Cateno si è dimesso da consigliere calcolando i tempi per la surroga altrettanto ha fatto Alessandro De Leo (deputato regionale e candidato sindaco civetta a Taormina), che ha presentato le dimissioni in tempi tali da consentire la surroga il 27 maggio, vigilia delle urne a Taormina. Ma all’ordine del giorno, il 27, non c’è quello che consentirebbe la ripresa regolare dei lavori d’Aula, ovvero l’elezione dell’ufficio di presidenza che a questo punto slitterebbe al post amministrative. E’ chiaro che la manovra dei deluchiani è quella di posticipare la resa dei conti in consiglio comunale quando sarà noto il verdetto delle urne. Se De Luca vince e diventa sindaco di Taormina lo scenario sarà diverso rispetto a quello in caso di sconfitta.

Strategia che naturalmente ha mandato su tutte le furie le opposizioni che contano invece di sfruttare un’alleanza trasversale per incassare presidenza e vice presidenza e ribaltare un percorso che appena un anno fa sembrava già scritto.

Così se il Pd, che con due consiglieri è il vero ago della bilancia, ha contestato le dimissioni ad orologeria, oggi è stata la volta dei consiglieri del centrodestra e degli ex deluchiani lamentare un’Aula “ostaggio delle campagne elettorali di Cateno”.

Il centrodestra (FI e FdI) può contare sul gruppo degli ex deluchiani e sulla rottura che si è consumata tra De Luca e la Lega e che ha portato all’opposizione i due consiglieri di Prima l’Italia. Il nodo però è trovare il candidato sul quale far convergere tutti i voti, compresi i 2 del Pd per raggiungere la soglia dei 17.

Sembra che il nome possa essere quello di Maurizio Croce, candidato sindaco del centrodestra alle elezioni del giugno 2022 ma che dal giorno dell’insediamento si è visto in consiglio comunale due volte. Croce è commissario per il dissesto idrogeologico e non può garantire la sua presenza così come sarebbe necessario. Su di lui pende inoltre la richiesta di un parere per incompatibilità.

Oggi in conferenza stampa i 15 consiglieri comunali di centro destra hanno sottolineato: “Ancora una volta De Luca antepone i suoi interessi a quelli di Messina e lascia sotto sequestro il consiglio comunale. I consiglieri chiedono che il 27 maggio si proceda oltre che alla surroga del dimissionario De Leo anche all’elezione dell’ufficio di presidenza. A quanto pare se c’è questa richiesta è stato trovato anche il nome che mette tutti d’accordo. Resta da capire cosa farà il Pd, perché se Antonella Russo e Felice Calabrò dovessero far pendere l’ago della bilancia sul fronte opposto la presidenza resterebbe alla maggioranza con Nello Pergolizzi.

Frattanto continuano ad arrivare provvedimenti da votare in Consiglio, ma il centrodestra è categorico: senza ufficio di presidenza noi non voteremo niente.

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