Il Comune di Taormina ha deliberato, con apposito atto del Consiglio comunale, l’esternalizzazione del servizio di riscossione attiva delle entrate tributarie e patrimoniali. L’atto di indirizzo si è reso necessario alla luce dell’avvenuta scadenza del precedente rapporto tra la casa municipale e una società incaricata. Da qui la decisione di procedere per una nuova gestione esterna delle funzioni relative alla riscossione coattiva delle entrate tributarie e patrimoniali del Comune di Taormina, ovvero Imu, Tari, Cosap e pubblicità (Icp), canone unico patrimoniale (Cup), imposta di soggiorno, gestione dei canoni idrici, fognari e depurazione, oneri di urbanizzazione e costi di costruzione, servizio idrico integrato, ed altre entrate patrimoniali per le quali nel corso dell’affidamento si dovesse rendere necessaria “la gestione esterna attraverso la concessione a soggetti terzi iscritti ad apposito albo dei concessionari“. La durata prevista per questo affidamento è di cinque anni, a decorrere dalla data che sarà indicata nella consegna del servizio, con la previsione di una eventuale proroga di ulteriori due anni. L’atto è stato proposto dall’assessore al Bilancio, Giuseppe Sterrantino, e dopo l’ok della Giunta è arrivato anche quello del Consiglio comunale.
Nel frattempo, mentre si avvicina l’uscita dal dissesto che dovrebbe avvenire a giugno, si è accesa la polemica sulle lunghe file in atto ormai da tempo all’ufficio tributi, per il pagamento delle bollette e sulla questione è intervenuto il sindaco Cateno De Luca. “Sento dire che suscita imbarazzo l’azione del recupero dei crediti e che forse non sta funzionando perché ci sono le file all’Ufficio Tributi. Ma di cosa stiamo parlando? Ho mandato 25 mila avvisi di accertamento, che nessuno ha mai inviato prima di me. E’ ovvio che c’è una banca dati che è un colabrodo. La stiamo bonificando. Ma se aspettiamo di bonificare la banca dati bisognerebbe aspettare un anno. E questo significherebbe la perdita di un anno di tributi non riscossi. E questo lo sapete come si chiama? Danno erariale. E allora io preferisco fare brutta figura con il 20% dei contribuenti, perché la media degli errori è questa, anziché rispondere di danno erariale alla Corte dei Conti. Ci sono altre soluzioni? Che facciamo, ci inventiamo il personale? Un Comune in dissesto non può fare assunzioni. E’ ovvio che ci sono le file”.
A Taormina la Giunta municipale nella fase finale del 2023 ha avviato uno studio di Tax Gap riguardante l’obiettivo di accertare l’effettiva situazione dei tributi in città. Nel 2021 è stato dichiarato dall’ente il dissesto finanziario ed il fattore principale che, in sostanza, ha portato al default è stata la mancata riscossione delle imposte negli ultimi 15-20 anni, con importanti somme che non sono state introitate dall’ente e hanno poi portato a delle valutazioni negative da parte della Corte dei Conti. Una problematica alla quale si sono aggiunti i contenziosi, ed in particolare il lodo parcheggi con l’ex Impregilo, che di recente si è risolto con una transazione da 23 milioni e mezzo di euro.
Lo studio di tax gap avviato dal Comune si compone di 13 pagine di dati e comprende 8449 abitazioni, 85 tra uffici e studi privati, 48 immobili adibiti a uffici pubblici (ed anche scuole, ospedale, etc), 814 tra negozi e boutique, 1745 magazzini e locali di deposito, 81 laboratori arte e mestieri, 2130 rimesse ed autorimesse, 286 immobili speciali produttivi o terziari, per un totale di 13 mila 648 immobili suscettibili a produrre rifiuti, con 43 a destinazione particolare e 2263 immobili che non producono reddito. Il totale complessivo è di 15 mila 954 immobili che al giugno 2023 costituiscono la “consistenza immobiliare” nel Comune di Taormina.
Sono risultate 8743 utenze domestiche e 5688 utenti residenti e 3055 utenti non residenti. Per utenza si intende la scheda Tari di ogni immobile. Dallo studio in oggetto, ricordiamo, è emerso che i nuclei familiari residenti a Taormina sono 5449. Nella lista di carico della Tari sono stati conteggiati 1728 nuclei familiari in cui nessun componente risulta essere iscritto a tale elenco. I nuclei residenti regolarmente iscritti sono quindi 3721. Si è deciso di incrociare il servizio Tari con i dati della lista anagrafica comunale con i dati inseriti nella lista di carico della Tari, andando quindi ad inserire tutti i nuclei familiari non presenti, prima dell’elaborazione del calcolo delle tariffe. I risultati di questo incrocio al centro di verifiche, come detto, vanno a riguardare in particolare 1728 nuclei familiari per un totale di 3 mila 161 residenti, la cui superficie stimata degli immobili occupata è di 124 mila 416 mq. L’obiettivo, a questo punto, diventa proprio quello di bonificare al più presto la “banca dati” per arginare disagi e disservizi.