Non si ferma l’attività di contrasto alle numerose situazione di morosità sui tributi a Taormina. La casa municipale ha disposto l’invio di oltre 4 mila avvisi di accertamento ai contribuenti riguardanti le annualità pregresse.
In particolare sono stati previsti 2653 avvisi che riguardano le annualità 2015, 2016 e 2017 per il servizio idrico. L’aria del Natale, insomma, non rallenta un iter che diventa, d’altronde, un passaggio obbligatorio nella via ancora lunga e impervia che dovrà portare al risanamento il Comune di Taormina, dopo il dissesto dichiarato nel luglio del 2021 e in attesa del pronunciamento della Cosfel sulla proposta (rimodulata) di bilancio riequilibrato dell’ente.
La Commissione Liquidatoria del Comune ha stimato, nel dato finale complessivo, 66 milioni di debiti con 192 creditori che si sono fatti avanti ed il nuovo corso economico-finanziario di Palazzo dei Giurati passa non solo dalle fondamentali intese transattive da chiudere con i vari privati ma anche e soprattutto dalla capacità che avrà l’ente, nel frattempo, di aumentare le entrate sulla riscossione dei tributi che negli anni passati erano scese addirittura al 35%, con un impressionante buco di circa 30 milioni di euro accumulatosi nei bilanci comunali nell’arco di 15-20 anni.
Numeri evidentemente deficitari che hanno concorso in termini determinanti alla valutazione finale, da parte della Corte dei Conti, di bocciatura del piano di riequilibrio, aprendo la strada all’atto finale della delibera di dissesto esitata un anno fa dal Consiglio comunale di Taormina.
Sono stati predisposti anche 1600 avvisi che riguardano l’Imu per l’anno 2017. Anche per la Tari si sta effettuando un’analoga attività volta a recuperare cifre significative. Sin qui il Comune ha riportato nelle casse municipali circa 5 milioni di euro che riguardano le annualità 2013 e 2014 e il medesimo percorso è stato avviato per il periodo successivo che va dal 2015 al 2020.
L’azione di recupero dei tributi, sovrintesa dall’organismo straordinario liquidatorio, abbraccia un ampio periodo che va sino al 31 dicembre 2020, l’anno cioè che ha preceduto la dichiarazione di dissesto. L’obiettivo del Comune adesso è quello di recuperare altri 5 milioni di euro per corroborare l’azione di risanamento dei conti di Palazzo dei Giurati.