Le previsioni sono state (purtroppo) rispettate. Anche quest’anno a Palermo la cartolina per turisti e cittadini è sempre la stessa: una città sporca, invasa di spazzatura in molti quartieri, proprio durante le festività Natalizie.
Pochi giorni fa nel quartiere Villa Tasca (LEGGI QUI) si era alzato il grido di allarme e il “rischio emergenza sanitaria” per le strade della zona di viale Maria SS. Mediatrice. Montagne di rifiuti accatastati e non raccolti dalla RAP.
Sarà, quindi, un altro Natale con i rifiuti nel Capoluogo siciliano. Un’emergenza infinita, mai risolta del tutto, e che si ripresenta puntuale ogni anno a ridosso delle feste comandate. “A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”, diceva il Divo Giulio.
Chissà cosa ne pensa il sindaco Leoluca Orlando, al suo quinto mandato (non consecutivo), da oltre vent’anni alla guida di Palazzo delle Aquile.
E dire che le avvisaglie c’erano tutte. In Consiglio comunale c’era chi aveva ampiamente previsto questo ennesimo Natale tra la munnizza. Non tanto per i soliti guasti ai mezzi, quanto per i ritardi nel pagamento di stipendi e tredicesime agli operai Rap. Se non si sbloccano gli emolumenti, è facile prevedere l’ostruzionismo dei lavoratori: Natale e Santo Stefano potrebbero essere l’apice dell’emergenza.
Venerdì scorso, con un comunicato stampa, la Giunta Orlando dichiarava di aver «adottato un provvedimento con immediata esecuzione che ha sbloccato l’anticipazione di cassa necessaria per il trasferimento di fondi alla società partecipata RAP. La relativa documentazione è stata immediatamente trasmessa alla Banca per l’esecuzione del pagamento».
«Il Comune – proseguiva il sindaco – ha dovuto anticipare nel corso dell’anno milioni di euro di competenza statale, ma oggi facciamo un ulteriore sforzo per garantire i lavoratori dell’azienda e i servizi per i cittadini». Urgente a Piazzetta Cairoli, sede amministrativa della RAP, una riorganizzazione aziendale.
I lavoratori “col mal di pancia”, uniti alla inadeguatezza della macchina burocratica, più l’immortale inciviltà di tanti palermitani, tengono dunque sotto scacco la quinta città d’Italia.
A cominciare dal divieto di conferimento domenicale, ignorato dalla stragrande maggioranza dei cittadini, che non fa che aumentare l’arretrato. Le discariche abusive di ingombranti poi, completano il triste quadro.
Gli ultimi giorni da “Capitale Italiana della Cultura 2018” oppure “Capitale italiana della munnizza e dell’inciviltà”?
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