“Il Governo regionale non vi lascerà soli, siamo consapevoli del disastro che avete subito. Arriveranno la risorse necessarie per mettere in sicurezza il territorio”. Lo ha detto l’assessore regionale Maurizio Croce in visita a Letojanni mercoledì pomeriggio nei luoghi flagellati dall’alluvione del 25 novembre. Insieme a Croce c’era il deputato Beppe Picciolo. I due hanno incontrato il sindaco Alessandro Costa ed anche il primo cittadino di Giardini Naxos, Nello Lo Turco, e quello di Castelmola, Orlando Russo, e il sindaco di Mongiuffi, Rosario D’Amore. Il summit è stato preceduto da un minuto di silenzio per commemorare la scomparsa di Roberto Saccà, l’imprenditore 74enne di Letojanni morto nei tragici fatti di qualche giorno fa ed il cui corpo è stato ritrovato in mare, a largo delle acque di Isolabella, lunedì sera.
“Abbiamo dichiarato lo stato di calamità con un unico atto di emergenza – ha detto
Croce -. Per quanto concerne le risorse a disposizione sono stati stanziati 5 milioni subito e prevista una disponibilità complessiva 40 milioni di riserva per i territori siciliani colpiti dell’alluvione, ma ci siamo mossi anche per rimpinguare il capitolo in favore della Protezione civile per affrontare in modo più incisivo le emergenze. L’elenco dei Comuni che avranno il riconoscimento dello stato di emergenza verrà aggiornato nelle prossime ore, quindi coloro che al momento non rientrano nell’elenco non devono preoccuparsi. Proprio in queste ore sono ancora in corso dei sopralluoghi e delle ricognizioni sullo stato dei luoghi. Il sindaco di Letojanni è turbato, lo vedo e lo comprendo. Credo però nella giustizia e sono convinto che abbia fatto tutto quello che poteva e doveva fare. Costa non ha nessuna responsabilità su quanto avvenuto a Letojanni e la Regione gli starà accanto. Allo stesso modo anche il sindaco di Giardini, Lo Turco, ha ragione. Va creata una cabina di regia che potrebbe occuparsi delle problematiche di ogni Provincia. Io sono contro l’accentramento regionale in un unico tavolo”.
“La responsabilità dei sindaci è un problema serio – ha aggiunto Croce -. Ci sono atti che possono e devono rientrare nelle responsabilità degli amministratori ma ce ne sono pure altri che devono, invece, passare per organi sovra-comunali, come dei coordinamenti regionali. La provincia di Messina e la più fragile dell’intera Sicilia non solo per un fatto di abusi ma anche per conformazione idrogeologica e geomorfologica. È un territorio che difficilmente si adatta al cambiamento climatico. Il torrente San Giovanni e la frana di contrada Cuculunazzo non a caso sono emergenze che si ripetono. A questo punto, bisogna sostenere i Comuni in termini di fondi per la progettazione, in quello che cioè serve alle amministrazioni locali per accedere alle opportunità di finanziamento con cui risanare il territorio. Abbiamo deciso di prevedere un fondo di riserva da 80 milioni sugli alluvioni, sugli stati di calamità e siamo riusciti già a dare 40 milioni alle province di Messina e Agrigento attingendo a quelle risorse. Diventa fondamentale investire in quel modo, investire per risanare. In passato la Regione non ha saputo programmare la spesa delle risorse per garantire a sicurezza del territorio. Adesso stiamo facendo la manutenzione ordinaria e siamo pronti a intervenire su tutto quello che serve. I torrenti sono un tema che riguarda ogni comune e allora dico che dobbiamo fare uno sforzo in più. Abbiamo 17 mila forestali dispersi sul territorio regionale. Impiegarli insieme all’Esa (Ente Sviluppo Agricolo) per la manutenzione giornaliera dei corsi d’acqua può essere una soluzione. La mia proposta è di iniziare a prevedere un numero di forestali per i vari Comuni, ciascuno del proprio pezzo di territorio”.