PALERMO. “L’estensione della Ztl, prevista nel piano annunciato qualche giorno fa dall’assessore comunale alla Mobilità, Jolanda Riolo, sarebbe illegittima”. È quanto afferma la portavoce cittadina dei Verdi, Nadia Spallitta.
“Negli ultimi anni i cittadini palermitani hanno dovuto affrontare, in un momento di drammatica crisi economica – aggiunge la Spallitta – un aumento spropositato della pressione fiscale comunale (circa 300 milioni), l’aumento della Tari, l’aumento delle tariffe e dei biglietti, connesse con tutti i servizi comunali, l’aggravarsi delle sanzioni amministrative (la cui entrata si stima tra i 50 e gli 80 milioni), e l’introduzione dei costosi pass della Ztl”.
“E adesso anche la proposta di ampliamento della zona a traffico limitato da via Cavour alla Statua – continua l’esponente dei Verdi – che, nei fatti, oltre ad essere illegittima, non è prevista dal vigente piano del traffico approvato nel 2013 e che dovrebbe essere per legge aggiornato. Inoltre, proprio sulla possibilità di estensione delle Ztl pende più di un ricorso al Tar, per cui l’Amministrazione dovrebbe prima attendere l’esito e poi adottare gli opportuni provvedimenti. Diversa cosa sarebbe, invece, l’introduzione temporanea e sperimentale di Ztl gratuite per tutti, nelle zone di maggiore inquinamento atmosferico, accompagnate ovviamente dai necessari servizi (parcheggi, car sharing, bike sharing, mezzi di trasporto pubblico).
“Condivido lo strumento delle Ztl, per affrontare le problematiche ambientali causate dallo smog, laddove accertato, ma ritengo che, prioritariamente, l’Amministrazione comunale debba intervenire sulla efficienza dei servizi dell’Amat, dal momento che intere parti del territorio, soprattutto delle periferie, continuano ad essere poco servite e isolate”.
Infine la Spallitta ha chiesto al Comune di “adottare l’aggiornamento del Pgtu (Piano generale del traffico urbano, ndr), avviando un confronto con le associazioni di categoria, gli ordini professionali e la cittadinanza, per garantire il coinvolgimento di tutti prima di adottare scelte, le cui ricadute possono incidere sulle libertà fondamentali e sulle economie locali”.