Sono ufficialmente iniziati i Mondiali di calcio in Qatar. Inclusività, uguaglianza e tolleranza: sono questi i messaggi sui quali gli organizzatori hanno deciso di puntare. Tanti bei messaggi anche se in netta contraddizione con l’immagine del Paese. La maestosa cerimonia di apertura è andata in scena prima della patita inaugurale, Qatar-Ecuador. Il match si è concluso 0-2 per i sudamericani.
LA CERIMONIA DI APERTURA
L’ideazione, la progettazione e la regia dell’evento inaugurale è tutto a firma italiana. Si tratta dell’organizzatore d’eventi, designer e manager Marco Balich. In scena, uno spettacolo sfarzoso ed originale per un Mondiale, più simile a quello che siamo abituati a vedere in occasione delle Olimpiadi.
La cerimonia si è aperta con un video, dove il protagonista è stato uno squalo balena, simbolo del Paese, che nuotando sul paese, tra mare e deserto, ha raggiunto lo stadio Al Bayt. Voce narrante, a grande sorpresa, Morgan Freeman. L’attore ha fatto il suo ingresso intraprendendo un dialogo sulla tolleranza, il rispetto e l’inclusione con Ghanim Al Muftah, una vera e propria star qatariota ed affetto da una rara forma di disabilità. “Con il rispetto reciproco possiamo vivere insieme. Con la tolleranza e il rispetto possiamo vivere sotto un unico tetto. Il Mondo sembra distante e diviso, ma riusciremo a unirci. Quello che ci unisce qui è più grande di quello che ci divide“.
Alla cerimonia anche un pizzico di Italia con gli sbandieratori di Faenza che hanno fatto il loro ingresso, tra giochi di luce, canti e balli tradizionali dell’emirato, con le 32 maglie delle Nazionali finaliste e le mascotte delle passate edizioni. Ovviamente non è mancato “Ciao”, di Italia ’90. Al centro dello stadio è stato poi il turno di La’eeb (in arabo “giocatore molto talentuoso”), la mascotte ufficiale di Qatar 2022. Un kefiah volante, con occhi, sopracciglia e bocca.
A cantare l’inno di questa edizione dei Mondiali, “Hayya Hayya”, è stato Jeon Jung-Kook con gli autori della canzone, Trinidad Cardona, Davido e Aisha, accompagnati dal producer RedOne. Il famosissimo solista della band sudcoreana BTS si è esibito prima nel suo brano “Dreamers” pubblicata il 20 novembre. Ancora una volta la parola chiave è stat “respect”. Il cantante asiatico non era probabilmente la prima scelta. Nelle scorse settimane, alcuni artisti di fama internazionale come Shakira, Dua Lipa e Rod Stewart avevano annunciato la loro assenza per il mancato rispetto dei diritti umani.
Si è proseguito con le immagini di una partita di calcio nel deserto di oltre 50 anni fa. Tra i protagonisti c’è quello che sarebbe poi diventato l’Emiro del Qatar, allora soltanto un bambino in pantaloncini che rincorreva un pallone sulla sabbia. In tribuna d’onore spunta la maglia che l’Emiro indossava in quella occasione. Maglia che è stata autografata con una dedica.
“Diamo il benvenuto alla Coppa del Mondo. Abbiamo lavorato duramente per allestire un torneo di successo. Abbiamo profuso tutti i nostri sforzi per il bene dell’umanità. Finalmente è arrivato il giorno dell’inaugurazione, che tutti aspettavamo. Per i prossimi 28 giorni seguiremo la grande festa del calcio in un ambiente di umana e civile comunicazione. Persone di tante Paesi diversi verranno in Qatar: è bello che i popoli condividano e celebrino diversità e ciò che li unisce. Auguro a tutte le squadre di giocare un calcio magnifico, di vivere n tempo pieno di gioia ed emozioni. Che siano giorni che possano ispirare bontà e speranza. Benvenuti e buona fortuna a tutti“. Così l’Emiro Sheikh Tamim bin Hamad al-Thani.
QATAR-ECUADOR
Alle 17 italiane, allo stadio Al Bayt, c’è stato il tanto atteso fischio di inizio. Ad arbitrare l’italiano Daniele Orsato. Partita senza grosse sorprese, segnata dal totale dominio dei sudamericani, dalle scarse qualità dei padroni di casa e soprattutto dalle più che discutibili uscite di Saad Al Sheeb.
Ecuador trainato nel primo tempo da un’inarrestabile Enner Valencia, autore di una doppietta e di un gol annullato, al terzo minuto di gioco, dal Var per fuorigioco. L’attaccante del Fenerbahce sblocca la partita al 16esimo su rigore e raddoppia al 31esimo su assist di Preciado.
Il Qatar intravede la porta avversaria solo al 45esimo con Almoez Ali che, in posizione di fuorigioco, colpisce il pallone di testa che finisce largo di molto sulla sinistra.
Secondo tempo più sottotono e con poche emozioni. L’Ecuador abbassa ulteriormente il ritmo, mantenendo però il controllo della partita. Da segnalare le buone prestazioni, oltre che di Valencia, di Plata e Caicedo.
Il gap tra le due squadre rimane evidente. Unica occasione degna di nota è quella dell’ecuadoriano Ibarra che calcia forte verso la porta di Al Sheeb, che respinge la conclusione. La partita si riaccende all’86esimo con il neoentrato Mohammed Muntari. Il suo tiro dal limite termina alto, anche se di poco, sopra la traversa. Orsato assegna cinque minuti di recupero, tutti gestiti con grande tranquillità dai sudamericani che inchiodano così il risultato sullo 0-2 ed ottengono 3 punti importanti in vista della prossima partita del girone A, che si giocherà domani tra Senegal e Olanda.