“Analizzando il budget 2017 della Rap, emerge la singolare circostanza della graduale privatizzazione di servizi tipici di questa azienda, che piuttosto essere affidati ai circa 2.000 dipendenti dell’azienda, per i quali sono stanziati circa 84 milioni di euro annui (oltre circa 2 milioni per i cd progetti obiettivo) sono invece sistematicamente affidati all’esterno”. E’ la dura denuncia di Nadia Spallitta, portavoce cittadina dei verdi sulla gestione finanziaria della Rap.
“Per quest’anno le somme stanziate per servizi affidati a privati – aggiunge la Spallitta – ammontano a ben 35 milioni annui. Di questi, 16 milioni di euro, riguardano le terziarizzazioni. Con questo termine la Rap si riferisce ad esempio all’affidamento esterno della raccolta differenziata per circa 4 milioni di euro; allo smaltimento del percolato che costa 5 milioni, o ancora ai servizi esternalizzati di supporto al TMB (trattamento meccanico biologico) per circa 7 milioni di euro, (il costo di gestione del TMB è di 13 milioni). Ma si appalta ai privati anche il lavaggio di mezzi e cassonetti per circa 500 mila euro, la manutenzione ordinaria di bene e di mezzi per circa 3 milioni di euro e poi una serie di attività minori, affidando all’esterno lo smaltimento dei rifiuti abbandonati, con un costo di 200 mila euro”.
“A questi si aggiungono altri servizi esterni, la vigilanza degli impianti, (300 mila di euro), numerose prestazioni professionali (600 mila euro); si pagano ingenti canoni di manutenzione dei mezzi (4 milioni di euro). O ancora si affidano all’esterno le manutenzioni ordinarie (3 milioni di euro). Altra voce rilevante riguarda i fitti passivi ed i noleggi dei mezzi (4 milioni, di cui circa un milione per l’ affitto delle sede)”.
“Nessuna politica di contenimento dei costi per i consumi (consumo di carburante: 5 milioni; energia elettrica 1,2 milioni) – denuncia la Spallitta -. Non è dato sapere, per il difficile accesso al sito della Rap, come vengano appaltati all’esterno questi ed i tanti sevizi, che probabilmente potrebbero, almeno in parte, essere svolti dal personale interno”.
“Il tutto senza che il consiglio comunale analizzi ed approvi bilanci e budget e, quindi, nella più totale assenza di controlli. In particolare non viene esercitato l’obbligatorio controllo analogo. In compenso il Comune continua ad erogare rilevanti somme per la gestione della società. Circa 135 milioni annui complessivamente nelle previsioni del 2017, buona parte delle quali derivanti dalle entrate della tari. Nel 2016 le entrate accertate per la tari sono state pari 118 milioni”.
“Questa situazione sembra ripetersi anche nel 2018. Il relativo budget mantiene i costi elevati per servizi esternalizzati (oltre 32 mln). Con un utilizzo non condivisibile delle risorse pubbliche ed in assenza di una programmazione efficace di razionalizzazione e contenimento della spesa”.
“Dimensione – conclude la portavoce dei verdi – che a mio avviso già determina una situazione di sofferenza finanziaria e di crisi della Rap, che piuttosto che all’evasione fiscale, deve ricondursi a scelte economiche viziate, agli appalti esterni reiterati ed onerosi, al mancato raggiungimento delle percentuali di differenziata, ad una visione assolutamente inadeguata e consumistica del rifiuto. Ciò che in altri paesi rappresenta, occasione di guadagno e di lavoro, da noi è solo un costo, che ricade pesantemente ed ingiustamente sulla nostra collettività”.