“Quando la Regione fa la Regione” ha commentato ieri in conferenza stampa il presidente della Regione Nello Musumeci, i Comuni hanno una motivazione in più per seguire le regole. Questo il senso del discorso del governatore siciliano, applicato in questo caso al settore dei rifiuti e in particolare alla raccolta differenziata.
Nelle prossime settimane la corrispondenza tra i sindaci e la Regione sarà costante e in cerca degli aggiornamenti più utili. Il dialogo aperto con gli enti locali servirà a capire a che punto si trovino, al di là dei numeri che parleranno una cifra chiara, con la raccolta differenziata. Niente mano pesante, ma soprattutto mano tesa per individuare soluzioni comuni.
Cosa ha spinto il presidente della Regione a non affondare i colpi nella difficile interlocuzione con gli enti locali in materia? Innanzitutto il giudizio del TAR, quasi un manifesto programmatico di come Regione e Comuni debbano interagire, più che una vera e propria sospensiva sulla decadenza dei sindaci. Poi la consapevolezza che, numeri alla mano, qualcosa si comincia a muovere in termini di differenziata.
Negli ultimi tre mesi, e sicuramente comunque anche per effetto dell’ordinanza emanata, si è potuto rilevare che i Comuni con i numeri più bassi hanno dato luogo a “performance” inattese e numericamente eclatanti. Come nel caso di Catenanuova, che al di là del fatto che sia un centro di 5 mila anime, è passata da numeri irrilevanti, e ampiamente sotto la doppia cifra, al 58%.
I problemi infatti rimangono, nonostante un trend in crescita, per Palermo, Catania, Messina e Siracusa e le rispettive aree di riferimento e nascono da problemi strutturali consolidati. Rispetto a questi, la mano della tesa della Regione potrà arrivare solo sulla base di elementi di cambiamento sostanziali e di riscontri visibili, ma difficilmente la buona volontà, visti i numeri di cui si parla, potrà penalizzare le discariche siciliane che si preparano all’ennesimo “tour de force” in piena stagione estiva.
Musumeci inoltre ha voluto precisare che il ministro dell’Ambiente Sergio Costa: “ha accolto volentieri l’invito del governo a venire in Sicilia. In quell’occasione gli illustreremo il programma delle iniziative realizzate sul fronte dei rifiuti” e ha poi fatto riferimento a un «garbato colloquio telefonico”, avuto mercoledì scorso con lo stesso ministro Costa: “era perfettamente informato delle cose fatte e di quelle che faremo”. Un modo per rivendicare senza mezzi termini ruolo ed interlocuzione nella lunga estate delle soluzioni da trovare.