PALERMO. Non si ferma la polemica sulla mancata nomina del vertice della Rap. Bersaglio ancora una volta il primo cittadino di Palermo da parte del gruppo consiliare del M5S al Comune. Il sindaco Orlando, infatti, si era impegnato, entro il 10 ottobre, a nominare il nuovo cda dell’azienda “Risorse Ambiente Palermo”. Atto che fino adesso è rimasto solo carta straccia.
“Quanto temevamo si è verificato – affermano i pentastellati a Sala delle Lapidi – il sindaco Orlando per interessi politici in prossimità delle elezioni regionali, rende ostaggio la Rap e il Collegio Sindacale. Dopo le promesse rassicuranti avvenute in consiglio comunale e sulla stampa, circa la soluzione del problema con la nomina del nuovo consiglio di amministrazione, entro il 10 ottobre, si blocca tutto nel silenzio”.
A quanto pare esisterebbe una lettera del Sindaco, che di fatto avrebbe bloccato la nomina del cda. E gli stessi pentastellati dicono di “aver appreso la notizia dall’ufficio di Presidenza della Rap. Ci siamo immediatamente attivati – aggiungono i grillini – e abbiamo effettuato richiesta della documentazione per valutarla, al fine di verificare le responsabilità in questa spiacevole situazione”.
Tutto ruota, oltre che sull’aspetto politico, anche su quello di natura giurisprudenziale secondo il quale, a dire dei cinquestelle, il collegio sindacale della Rap, aveva “l’obbligo di convocare con urgenza l’assemblea per la nomina del nuovo consiglio d’amministrazione, ma purtroppo pur parlando di stimati professionisti sembrerebbe si siano adeguati alle richieste del Sindaco, contravvenendo alle leggi vigenti in materia”.
Una polemica che si aggiunge alle reali difficoltà economiche che sta attraversando la Rap e conseguentemente all’erogazione dei servizi, sia in tema di spazzamento che di raccolta differenziata. E proprio in sede di bilancio di previsione, approvato il 6 ottobre scorso dal consiglio comunale, i conti della stessa azienda, così come quelli di Amat e Reset, erano già palesemente a rischio. Noi stessi, in esclusiva, avevamo scritto di un buco di 17 milioni di euro per Rap.
Non meno critici sullo stato di salute della Rap, i sindacati Fit Cisl, Uiltrasporti, Fiadel e Filas che sul blitz di ieri, da parte dei carabinieri, all’autoparco di Brancaccio della Rap, parlano di “mancanza di tutela della salute dei lavoratori e della loro sicurezza. Tema che era già stato al centro delle assemblee del 2013 e del 2014, ma come sempre, la responsabilità viene addebitata ai lavoratori”. Una vicenda che, legata alla “denuncia” dei cinquestelle, certifica le serie difficoltà che sta attraversando l’azienda di piazzetta Cairoli.
Infine, i cinquestelle hanno ribadito che, “al fine di tutelare i cittadini, dell’igiene ambientale e dei beni di proprietà della città non ci fermeremo, tutelando gli stessi nelle sedi competenti qualora, come riteniamo, ci sono gravi inadempienze”. Quindi tutto rimane nel limbo, in attesa della replica del Sindaco che difficilmente potrà arrivare.