Il collegio del Tar del Lazio si è dichiarato incompetente sul ricorso contro l’assegnazione dell‘ex Blutec di Termini Imerese a Pelligra Italia Srl e ha disposto il trasferimento del fascicolo ai colleghi di Palermo.
A seguito della decisione dei giudici scatta la sospensione tecnica in attesa dell’udienza del Tar del capoluogo siciliano. A presentare il ricorso contro l’assegnazione dello stabilimento di a Pelligra Italia Srl è stato l’avvocato Anna Ferraris, incaricata dal gruppo Sciara holding Ltd e Smart City group, la cui offerta non era stata giudicata idonea dai commissari straordinari dell’ex Blutec.
A quanto apprende l’Ansa, per via della decisione del Tar del Lazio di trasferire il fascicolo a Palermo a questo punto potrebbe slittare la data per l’aggiudicazione formale dello stabilimento alla Pelligra Italia srl, che era stata programmata dai commissari ex Blutec, proprio in attesa della nuova udienza. Nel ricorso Sciara holding e Smart City group segnalano anomalie e irregolarità in alcuni aspetti della procedura del bando e nei punteggi attribuiti alle cinque proposte che erano arrivate ai commissari straordinari.
Preoccupazione per le sorti dei lavoratori ex Blutec e dell’indotto di Termini Imerese è stata espressa in una nota dal segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino e da Roberto Mastrosimone, della Fiom nazionale. “I tempi rischiano di allungarsi ulteriormente – sostengono Mannino e Mastrosimone – A novembre scadranno l’amministrazione straordinaria e gli ammortizzatori sociali“. Cgil e Fiom chiedono pertanto che “si provveda subito alla proroga sia dell’amministrazione straordinaria che della cassa integrazione con apposita legge, così come è stato fatto per l’Ilva di Taranto. Il ricorso è legittimo – sostengono – ci sfugge tuttavia perché sia stato presentato nella sede sbagliata, non pare credibile che si tratti di un errore“. Cgil e Fiom rivelano che dal canto loro i ricorrenti non avrebbero rispettato le previsioni del bando. Cosa che aprirebbe la strada , sottolineano, a “seri dubbi sul reale interesse della cordata a fare ripartire l’impianto con un progetto industriale serio e con investimenti. I lavoratori – aggiungono i due esponenti sindacali – sono stanchi del perpetuarsi di una situazione di incertezza dentro la quale le soluzioni positive sembrano miraggi che scompaiono appena gli si è vicini. Altrettanto legittime sono le nostre preoccupazioni e quelle dei lavoratori. Noi chiediamo – concludono – che la vicenda si chiuda quanto prima e che per l’ex Blutec e per tutti i lavoratori, diretti e dell’indotto, si aprano prospettive positive“.
“Apprendiamo che il collegio del Tar del Lazio si è dichiarato incompetente sul ricorso contro l’assegnazione dell’ex Blutec di Termini Imerese a Pelligra Italia Srl e ha così disposto il trasferimento del fascicolo ai colleghi di Palermo. Tutto questo non può che certificare le nostre preoccupazioni. L’amministrazione straordinaria, infatti, si concluderà il prossimo 4 novembre e c’è il rischio di una sospensione tecnica in attesa dell’udienza del Tar del capoluogo siciliano”. Lo afferma Enzo Comella, coordinatore della Uilm Sicilia, che aggiunge: “Ogni giorno che passa aumenta anche la preoccupazione dei lavoratori che vedono il licenziamento più concreto. E’ indispensabile, quindi, un confronto con il ministro Urso e l’assessore Tamajo. I lavoratori dell’ex Blutec e dell’indotto meritano una risposta, non possiamo accettare che il processo di reindustrializzazione si fermi. Riteniamo grave che, con i tempi cosi contingentati, debba scattare la sospensione tecnica”.