Nuova tappa del viaggio de ilSicilia.it tra i quartieri di Palermo nel racconto delle segnalazioni ricevute alla nostra rubrica “La città chiama…” per portare all’attenzione problematiche e iniziative dal basso da parte di residenti del territorio. Questa volta dopo Borgonuovo, Zisa e Sferracavallo adesso è il turno del quartiere Settecannoli, in seconda circoscrizione.
La riqualificazione della Costa Sud di Palermo si profila come un punto di svolta nella storia della città, e il quartiere Settecannoli è al centro di questa trasformazione imminente. Con una dote di finanziamenti significativa, provenienti anche dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), la zona si prepara a un radicale cambiamento che promette di migliorare non solo l’aspetto fisico, ma anche l’economia e la coesione sociale.
I progetti, che spaziano dal recupero del porto della Bandita e delle aree portuali al rinnovamento del lungomare e alla creazione di un Parco a mare allo Sperone, rappresentano un’opportunità unica per Settecannoli e i suoi abitanti. A dicembre 2023, il Consiglio comunale ha esitato il secondo atto deliberativo dei quattro progetti di riqualificazione previsti dal Pnrr.
In totale, per la rigenerazione e il recupero di questa parte della città, che va dalla foce del fiume Oreto fino al quartiere dello Sperone alla periferia est del capoluogo siciliano, è prevista una dote di 70 milioni (compresi i 54 milioni del Pnrr) che saranno sempre realizzati con il supporto di Invitalia quale Centrale di Committenza.
I progetti riguarderanno la riqualificazione del porto della Bandita e delle aree portuali (per 13 milioni e 700 mila euro) e del lungomare della Bandita (12 milioni di euro) e il Parco a mare allo Sperone (oltre 16 milioni) e il contratto di fiume e di costa Oreto.
Si tratta di aree adiacenti alla Zes di Brancaccio e la collaborazione tra la struttura commissariale e gli uffici tecnici del Comune di Palermo ha già consentito l’inserimento nei progetti di opere infrastrutturali che consentiranno la separazione del traffico commerciale diretto all’area industriale ricadente in Zes da quello civile con conseguenti benefici anche sulle emissioni atmosferiche. I lavori dovrebbero iniziare entro giugno 2024 ed essere completati entro il 30 giugno 2026
L’imminente avvio dei lavori suscita un mix di emozioni tra i residenti, che guardano al futuro con speranza ma anche con un certo timore per le eventuali complicazioni che potrebbero derivare dal processo di rigenerazione urbana. Tuttavia, un cauto ottimismo prevale, poiché si intravede la possibilità di trasformare Settecannoli in un polo attrattivo non solo dal punto di vista turistico, ma anche come luogo di vita e di lavoro.
L’intervista
Abbiamo intervistato per “La città chiama..”, Sergio Oliva, figura chiave nel panorama culturale e civico del quartiere, condivide le speranze e le preoccupazioni della comunità, evidenziando le problematiche quotidiane, le prospettive, i dubbi e le aspettative che questi finanziamenti portano con sé.
I progetti della Costa Sud
La costa sud di Palermo è al centro di un ambizioso progetto di rigenerazione urbana. Attraverso i finanziamenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), si spera di trasformare queste zone da aree abbandonate a luoghi vitali e attrattivi. Tuttavia, dietro alle prospettive di rinascita vi sono realtà e difficoltà di lungo periodo che testimoniano l’urgente necessità di interventi concreti.
Il lungomare e il pontile di Romagnolo
Negli anni sessanta e settanta Romagnolo era la zona di rinomati stabilimenti balneari (come i bagni Petrucci e Virzì) non soltanto dei cittadini palermitani, ma anche di coloro che vivevano nei comuni vicini. Poi, la sciagurata decisione di trasferire tutti gli sfabricidi della zona Nord a Sud, hanno distrutto l’economia e l’ambiente di questa parte del territorio palermitano.
Oggi, dopo decenni di abbandono, parte del lungomare di Romagnolo è un triste spettacolo di degrado, con litorali inutilizzati e mare non balneabile. I progetti del Pnrr prevedono la riqualificazione della zona, con la creazione di stabilimenti balneari, aree attrezzate, piste ciclabili e altro ancora.
Tuttavia, l’attuale realtà è ancora segnata dall’incuria e dagli incendi come raccontato da Sergio Oliva e come dimostrato il 28 aprile dal recente danneggiamento della passerella in legno in via Messina Marine, all’altezza di via Amedeo d’Aosta, un tempo appartenente agli ex Bagni Petrucci. Le fiamme sono partite da cumuli di rifiuti e hanno avvolto la struttura in legno.
La passerella di Romagnolo, una struttura realizzata nel 2003 dalla Provincia di Palermo, è costata 2,5 milioni di euro e da anni abbandonata all’incuria e al degrado.
Il 15 ottobre 2015, dopo i numerosi atti vandalici, era stata posta sotto sequestro preventivo dal corpo di polizia municipale nel nucleo Patrimonio Artistico su provvedimento della magistratura.
Numerosi gli incendi alla struttura che si sono susseguiti nel tempo (CLICCA QUI) – (CLICCA QUI) e l’assenza di una vigilanza a causa di una lunga querelle sulla sua gestione, tra Regione e Provincia.
In questi ultimi anni, il tratto accanto alla passerella, ha visto un’importante opera di riqualificazione, viene mantenuto con grande impegno dei residenti e delle realtà associative locali una costante pulizia, ordinaria e straordinaria oltre che alla realizzazione di alcuni servizi e un importante. Piccoli ma importanti e costanti passi in avanti contro il degrado e l’incuria che si muovono sul territorio.
Parco Libero Grassi e Acqua dei Corsari
Situata lungo la costa sud di Palermo, l’area urbana di Acqua dei Corsari ha un passato tormentato che va dall’essere un polo industriale e balneare a una triste testimonianza di degrado ambientale. Risalendo agli anni ’60, la zona, con le sue fabbriche di mattoni di cotto e alte ciminiere, era fiorente di attività produttive e balneari.
Tuttavia, il vento cambiò nel 1959 con i giorni del “Sacco di Palermo”, quando la città subì un’ondata di 4000 licenze edilizie concesse in poche ore, trasformando la zona in una discarica a cielo aperto per sfabbricidi e terreno di sbancamenti.
L’area, conosciuta anche come il “mammellone” per la sua caratteristica conformazione, diventò “terra di nessuno”, abbandonato alla mala amministrazione e all’incuria. Anno dopo anno, centinaia di migliaia di metri cubi di materiale vennero riversati, creando un monte alto venti metri, visibile da quasi tutta la città.
Dopo anni di progetti di risanamento rimasti lettera morta, nel 2005 fu finalmente avviato un intervento urgente per mettere in sicurezza l’area. L’ambizioso progetto ingegneristico comprendeva interventi per fermare l’erosione della costa, oltre alla realizzazione di un teatro all’aperto, sentieri e sistemazioni verdi. I lavori, conclusi nel 2008, sembravano promettere una nuova vita all’area.
Tuttavia, le speranze furono presto deluse quando, nel 2009, l’area fu nuovamente abbandonata, lasciata in balia di un rimpallo di responsabilità tra Comune e Regione. Durante gli anni successivi, gli alberi e gli arbusti piantati a fatica furono lasciati senza cure, mentre le realizzazioni tecniche subirono continui e ripetuti atti di vandalismo e saccheggio.
La svolta sembrò arrivare nel 2013, quando l’area fu intestata al Comune di Palermo a Libero Grassi. Nel 2013, l’area è stata intestata dal Comune di Palermo a Libero Grassi e a fine agosto 2017 dopo anni di degrado e abbandono, venne inaugurato il “Parco Libero Grassi” .
Ma la gioia fu breve. Nel 2018, venne scoperto che l’area mancava della caratterizzazione ambientale necessaria per la sua pubblica fruizione, e il parco fu chiuso ancora una volta.
Il comitato per il Parco Libero si fece parte attiva per sensibilizzare la Regione ottenendo lo stanziamento in legge di bilancio delle risorse per realizzare gli studi necessari. ottenuti col bando regionale “PO FESR Sicilia 2014-2020 – Asse 6 – Azione 6.2.1”.
L’esito rilevò la presenza di sostanze inquinanti che rendevano necessaria l’analisi del rischio finalizzata a verificarne la contaminazione e l’eventuale pericolo per la fruizione umana. A seguito dei controlli, è stata effettivamente verificata la presenza di agenti inquinanti quali piombo, arsenico e stagno nel terreno, nel sottosuolo e nella falda, dannosi per l’uomo.
Il 29 agosto 2018, sempre al Parco Libero, insieme alla Regione ed al Comune viene sancito l’impegno ad operare congiuntamente per bonificare l’area e finalmente aprire il più presto possibile il Parco Libero.
Allo stato attuale la realtà ci ridà l’immagine di un’area che non ha mai aperto al pubblico, terra di degrado e criminalità, spaccio e prostituzione. Una discarica abusiva con cataste di auto abbandonate e incendiate sul posto di macchine e abbandoni di rifiuti ingombranti e materiale di ogni tipo.
Nel corso della commemorazione di Libero Grassi ad agosto 2022, la figlia dell’imprenditore simbolo della lotta al racket, Alice Grassi, aveva lanciato un ultimatum da presidente dell’associazione “Libero Grassi” all’amministrazione, minacciando di richiedere il ritiro del nome del padre dall’intitolazione dell’area verde, se la bonifica non sarà portata a termine.
Tuttavia, la speranza di una rinascita non è ancora svanita. A ottobre 2023, la Giunta comunale ha finalmente approvato il progetto esecutivo per la messa in sicurezza permanente e il ripristino ambientale dell’ex discarica di Acqua dei Corsari, con un investimento di oltre 11 milioni di euro. Simultaneamente, a novembre 2023 è stato invece approvato in consiglio comunale il progetto del parco a mare dello Sperone , che trasformerà l’area in un nuovo polmone verde per la città.
Nell’area tra via Ben Haukal e via Sperone, il Comune di Palermo sta pianificando la riqualificazione del promontorio costiero, la creazione di percorsi ciclabili e pedonali, e la disposizione di giardini e opere d’arte. Previsti chioschi per la ristorazione, un’area fitness, quattro campi (uno da calcio, uno da basket e due da tennis) e uno skatepark. Due ampie zone parcheggio e un impianto di illuminazione a energia solare completeranno l’opera. Lo studio di fattibilità è stato approvato, e l’iter per l’avvio dei lavori è in corso.
Lungomare e porticciolo Bandita
Situata nel quartiere Roccella-Acqua dei Corsari, la Bandita è una spiaggia dal fondale basso dalle potenzialità inespresse, vittima del degrado e dell’incuria.
La spiaggia è una delle principali vittime del degrado nonostante gli sforzi delle associazioni che in questi anni hanno tentato di proteggere, per quanto possibile, questo tratto di costa. Ma è necessario un intervento molto più ampio e serio. I fondi stanziati dal Pnrr rappresentano un’occasione che la Bandita non può perdere.
Il Consiglio Comunale di Palermo il 14 dicembre scorso ha espresso parere favorevole sulla proposta di delibera sul Progetto “Riqualificazione del Porto della Bandita ed aree Portuali“, finanziato con fondi del Pnrr per circa 16 milioni.
Il progetto che prevede la riqualificazione dei 7 km della costa sud del porto e del lungomare della Bandita, vede la realizzazione di attrazioni che renderanno più vivibile la costa stessa. Si tratta della riqualificazione del porto e delle aree portuali e di un restyling ecosostenibile del lungomare; progetti previsti nell’ambito dei finanziamenti del Pnrr.
Un’opera di profonda rigenerazione urbana dell’area, che ha il suo fulcro nel porticciolo, un tempo cuore pulsante dell’economia di quella che voleva essere una delle borgate marinare della città visto il grande rilievo detenuto per la pesca locale.
Oggi il porticciolo è usato come punto d’attracco per le piccole imbarcazioni di quei pochi pescatori che resistono, nonostante le difficoltà strutturali causate dall’insabbiamento e dall’erosione della banchina. Anche il resto dell’area è in uno stato totale di abbandono e incuria.
Il progetto prevede la possibilità di tornare a ormeggiare le barche in tutta sicurezza ed è prevista la realizzazione di una piscina aperta a tutti, in cui si potrà nuotare e ammirare nel frattempo il mare.
Il progetto ha già ottenuto il parere ambientale positivo da parte del ministero dell’Ambiente. Lo stato di avanzamento è sempre condiviso con il ministero degli Interni in qualità di soggetto titolare degli interventi.
Rilancio del quartiere Settecannoli e della Costa Sud: finalmente è la svolta?
La Costa Sud di Palermo sembra pronta a un nuovo inizio, grazie a questi finanziamenti e agli sforzi di rigenerazione urbana. Tuttavia, il cammino verso la rinascita è ancora lungo e accidentato, segnato da sfide e problemi di lunga data come il degrado, l’incuria, gli ostacoli e i ritardi burocratici che continuano a vivere questi luoghi. È necessario un impegno costante e coordinato da parte delle istituzioni e della comunità locale per arrivare a una realtà “tangibile e duratura”.
Il rilancio di Settecannoli e del lungomare non riguarda solo una questione di sviluppo urbano, ma anche di inclusione sociale ed economica. Il quartiere si prepara a un nuovo capitolo della sua storia, provando a innescare un cambiamento e creare opportunità di crescita e miglioramento per l’intera comunità palermitana.