Dall’assenza di dialogo alla bocciatura (o mancata presentazione) dei progetti, dalla mancata conclusione delle opere ai riardi e al blocco dei cantieri, la gestione dell’Autorità Portuale dello Stretto da parte di Mario Mega finisce nel mirino dei due parlamentari che rappresentano le due sponde (Sicilia e Calabria): Nino Germanà e Tilde Minasi. I due senatori hanno presentato una durissima interrogazioe al ministro alle Infrastrutture ed ai Trasporti Salvini chiedendo un’ispezione all’AP per valutare una gestione che definiscono fallimentare.
Germanà e Minasi ricordano che già la genesi della presidenza Mega era stata al centro di polemiche al punto che la sua nomina (in quota M5S) è stata l’unica, nel 2019, ad essere avvenuta senza il consenso delle regioni interessate, ovvero Sicilia e Calabria.
“Già subito dopo il suo insediamento- si legge nell’interrogazione- la nuova presidenza limitava al minimo i contatti e i rapporti con gli stakeholders istituzionali e privati, non ha permesso nessun passaggio di consegne con la precedente gestione e non ha mai tenuto in considerazione le direttrici di sviluppo dell’ Area di Messina e Milazzo, pianificate nel corso delle precedenti gestioni, disconoscendo così principi basilari e prassi consolidate in ordine alla continuità dell’azione amministrativa”. Polemiche queste sollevate anche nei mesi scorsi da Franza in merito a una gestione definita solitaria. (QUI)
Germanà ricorda come l’Area Portuale di Messina e Milazzo sia costituita in gran parte da territori urbani o altamente urbanizzati e strettamente connessi con le città di pertinenza, pertanto, il raccordo con istituzioni e imprese del territorio è sempre stato un tratto caratteristico dell’Autorità Portuale. Nonostante ciò dal 2019 ad oggi i rapporti con gli operatori e il territorio e Mega sono stati pressochè inesistenti.
“La gestione di Mario Mega si è inoltre contraddistinta per una serie di iniziative fallimentari e per la mancata conclusione di opere e di procedimenti essenziali in corso. In particolare si segnala il blocco dei due cantieri aperti e dei Iavori in corso a Fiera Messina: uno con atto di rescissione dell’appaltatore in danno deII’AdSP (con segnalazione alla Corte dei Conti); il secondo in forza di una sentenza del Cga per gravi anomalie segnalate alla Procura per profili di rilevanza penale. Si segnalano inoltre il blocco dell’iter di assegnazione della concessione della seconda pompa di benzina nel porto di Milazzo nonchè il blocco dei progetti di completamento della darsena traghetti”.
Il vice presidente del gruppo Lega al Senato Nino Germanà e la collega Tilde Minasi ricordano poi che non sono stati ammessi a finanziamento cinque progetti (tutti) presentati dall’attuale gestione per il bando a valere sui fondi Pac, elaborati senza il raccordo con gli enti locali e con gli operatori, in quanto sono stati ritenuti non coerenti con le finalità e gli obiettivi e pertanto non ammissibili. Allo stesso modo non sono stati presentati progetti su linee di finanziamento disponibili per l’infrastrutturazione già prevista nel Prg vigente, come la rettifica delle banchine del porto di Messina, che avrebbero aumentato la capacità di ormeggio delle grandi navi da crociera, o come la demolizione del deposito costiero Eurobunker, che restituirebbe una preziosa area occupata dai serbatoi, malgrado la sentenza datata ormai tre anni fa abbia chiuso ogni contenzioso con la curatela.
Germanà ricorda poi la vicenda del deposito di gas liquido a Pistunina (QUI)e la rinuncia di Edison, primario operatore internazionale, alla partecipazione alla procedura di Project Financing lanciata dalla ADSP dello Stretto per la realizzazione di un deposito di LNG da 10.000mc da collocarsi al di fuori delle aree in gestione alla ADSP, col concreto rischio di far perdere decine di milioni di euro di fondi PNRR.
La gestione in questione ha portato alla paralisi anche la messa a regime della pianificazione delle opere in corso di completamento (avviate dalle precedenti gestioni), in particolare l’attrezzaggio del Pontile di Giammoro, il cui finanziamento fu decretato durante il primo Governo Prodi, e i cui lavori, che avrebbero dovuto essere da tempo ultimati sono rimasti incompiuti.
“I ritardi accumulati – concludono Germanà e Minasi- coinvolgono anche le attività di mantenimento di efficienza e decoro delle aree portuali e delle città che ricadono nella circoscrizione dell’Adsp, ad esempio il recupero di 100 metri della spiaggia urbana della riviera del Ringo, in pieno centro di Messina, per il quale ci sono voluti quattro anni, durante i quali l’abusivismo e il degrado, uniti a inquinamento e rifiuti, hanno privato la città di una porzione di straordinaria bellezza del lungomare. Chiediamo quindi di sapere se il ministro Salvini intenda avviare una verifica circa i fatti relativi alla gestione della Autorità di Sistema Portuale dello Stretto di Messina, ascoltando anche tutti i soggetti interessati, al fine di accertare eventuali responsabilità e valutare gli interventi necessari volti a normalizzare il funzionamento dell’Ente”