La commissione Bilancio dell’Ars ha approvato il Poc, piano operativo comunitario, un documento di 1,8 miliardi di investimenti che nel pomeriggio approderà in aula. Poche le modifiche al testo del governo. “Un libro dei sogni – esordisce il presidente della Commissione Bilancio, Vincenzo Vinciullo – Dentro c’è tutto e il contrario di tutto; è stato tolto ai poveri per dare ai ricchi . Abbiamo incrementato di 25 milioni i fondi per i cantieri di lavoro nelle parrocchie – continua – e inserito clausole di salvaguardia sui fondi impegnati per le politiche del lavoro perché non c’era traccia per esempio degli ex sportellisti”.
Vinciullo sostiene come nel decreto ci sia qualche provvedimento che il governo ha fatto ad hoc, vestiti su misura. “Per esempio 15 milioni per progetti già esistenti”. Lo stravolgimento del testo è evidente, secondo il deputato: “Avevamo chiesto fondi per le donne vittime di violenza e non ci sono, avevamo chiesto fondi per le ex Province e non ci sono, fondi per gli oratori e per il bonus bebè e non ci sono. Di contro il governo nella manovra s’è inventato manifestazioni e iniziative di vario tipo”. Il presidente della Commissione Bilancio si scaglia poi contro il Partito democratico, assente ieri in aula quando si sarebbe dovuto approvare il Piano operativo comunitario; lo slittamento è comunque durato meno di 24 ore.
“In commissione eravamo solo in cinque, il Pd è stato assente e abbiamo lavorato grazie al senso di responsabilità dell’opposizione. L’assenza del Pd ha provocato lo slittamento ad oggi dell’approvazione del Poc e ovviamente ha impedito che avviassimo la discussione sulla manovra finanziaria”. Sferzate contro il Pd ma anche contro il Governatore Crocetta, di cui Vinciullo contesta i contenuti della Finanziaria. “Si tagliano i fondi per i bambini diversamente abili e si ripristina la Tabella H. Si prevedono 15 milioni per i Consorzi di bonifica e s’inventano nuovi festival. Non può essere una Finanziaria elettorale, ma deve essere la Finanziaria del risanamento. Crocetta dice che la Commissione di non aver operato nei tempi – conclude Vinciullo – quando è noto che dal 17 novembre il governo ha inviato i documenti solo l’11 gennaio”.
