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De Luca ribalta la strategia: così nasce la candidatura di Basile a Messina

mercoledì 16 Febbraio 2022

Le dimissioni di Cateno De Luca aprono ufficialmente la campagna elettorale per le Amministrative a Messina e adesso parte la lunga volata verso la sindacatura di Palazzo Zanca. Ancora una volta De Luca ha smentito le previsioni, stavolta puntando sull’attuale direttore generale del Comune, Federico Basile, per la candidatura a sindaco della propria compagine politica.

L’indicazione di Basile è arrivata a conclusione del “De Luca day”, la giornata delle dimissioni, che lunedì scorso ha visto il sindaco uscente incontrare i rappresentanti delle Istituzioni e dare il suo saluto alle associazioni, ai dipendenti e a tutti quelli che sono stati “amici” e “nemici” di viaggio della sindacatura iniziata nella primavera del 2018, quando vinse al ballottaggio contro l’allora candidato del centrodestra Dino Bramanti.

De Luca ha spiazzato tutti con il blitz notturno a casa del neocandidato sindaco Basile. La decisione di candidare il city manager del Comune è stata tenuta nascosta sino all’ultimo momento, per non “bruciare” quella che era la mossa a sorpresa per la battaglia a Messina ma, inevitabilmente, anche il test generale per la corsa alle Regionali che vedrà lo stesso De Luca in corsa per la presidenza della Regione. L’esito del voto  a Messina si tradurrà, volente o nolente, in un appuntamento spartiacque per le ambizioni palermitane di “Scateno”, che nel frattempo guiderà le fila della tornata comunale peloritana candidandosi comunque con l’intenzione – in caso di successo della sua lista – di fare il presidente del Consiglio comunale. Una strategia a specchio con quanto avvenne nel 2017, quando De Luca condusse in prima persona la campagna elettorale che portò alla sua successione al Comune di Santa Teresa di Riva, con l’elezione allora di Danilo Lo Giudice.

L’indicazione di Basile per la candidatura a sindaco è un “colpo di teatro” in pieno stile De Lucache ribalta le previsioni, una determinazione, una strategia maturata nei pensieri di De Luca da qualche tempo e poi diventata la decisione definitiva soprattutto nelle recenti settimane.

I primi indizi, in verità, sono spuntati quando De Luca, pur tenendo i suoi principali alleati sulla corda, ha deciso di accendere i riflettori  sull’operato del direttore generale, “mediaticizzarne” la figura e capire quali fossero le reazioni a questa sovraesposizione del manager. L’ormai ex sindaco si è accompagnato al dg in alcuni post sui social, nelle immagini e nei racconti, e sempre più spesso nelle riunioni a Palazzo Zanca: dal post del 1 febbraio scorso in cui si rivolgeva un plauso al funzionario sul Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale, concluso con un sibillino “chissà”. Prima ancora c’erano stati altri curiosi (ma non casuali) momenti “social” come la “passeggiata digestiva” del 6 febbraio scorso con il sindaco e il dg fianco a fianco con tanto di bastone in mano per preparare l’udienza della Corte dei Conti sempre sul “Salva Messina”.  

Progressivamente il dg del Comune è stato sdoganato dal dietro le quinte del palazzo comunale ed è diventato anche all’esterno sempre più centrale nelle dinamiche della “tela” politica e amministrativa deluchiana.

Di fatto, sino ancora a qualche giorno fa, in molti (quasi tutti) erano convinti che il candidato sindaco di De Luca sarebbe stato una candidata a sindaco, una donna, ovvero Carlotta Previti. Poi, al netto di qualche depistaggio d’autore, erano anche venute fuori svariate voci, ad esempio di una candidatura per Salvo Puccio, altro “fedelissimo” della prima ora di De Luca. E sino alla mattinata stessa che ha preceduto l’annuncio finale si parlava, addirittura, di una possibile indicazione su Danilo Lo Giudice, “delfino” di De Luca e numero due di Sicilia Vera, sindaco in carica di Santa Teresa di Riva e che all’Ars gli è subentrato nel 2018 come parlamentare regionale.

Il vento soffiava forte verso il nome di Carlotta Previti, vicesindaco della Giunta De Luca che, tra l’altro, si è dimostrata una figura competente e stimata in città, abile soprattutto nelle politiche per il reperimento di finanziamenti per la città, ed anche per questo accreditata di una nomination che sembrava prossima a concretizzarsi. De Luca, però, in “zona cesarini”, ha deciso di non gettare nella mischia la Previti, che farà parte invece della squadra che competerà per le Regionali di novembre.

De Luca e il dg Basile

A correre per Messina sarà il “guardiano dei conti”, Federico Basile, il prescelto che veniva già implicitamente evocato da De Luca in un video del 7 febbraio scorso, quando tra una parabola e un passo della Bibbia si parlava di assessori “ufficiali” e “non ufficiali”, veniva tracciato l’identikit di una figura che “ha giocato nelle retroguardie” e “si era sacrificato come un padre per i figli e per sopperire a qualche manchevolezza dei fratelli”. Era l’endorsement che ha preceduto di una settimana l’annuncio ufficiale.

All’orizzonte di una campagna elettorale che a Messina si tradurrà in uno scontro politico ruvido e spigoloso, in un sostanziale referendum popolare tra i “pro” o “contro” De Luca, tra i suoi sostenitori e quelli che lo detestano, il sindaco uscente ha cambiato in corsa i piani, li ha ribaltati e ha posto le basi per una campagna elettorale destinata ad accendersi sul tema dei debiti e del risanamento, del dissesto evitato e delle risorse liberate in bilancio, delle differenze tra la Messina allo sbando di ieri e quella che rialza la testa oggi.

Alle porte di una competizione elettorale che si combatterà sul terreno dello scontro frontale, da sempre congeniale a De Luca, il leader di Sicilia Vera ha maturato la convinzione che il suo candidato giusto fosse Basile (già revisore dei conti nella precedente legislatura Accorinti), manager che si è fatto apprezzare per la sua autorevolezza in questi anni anche al cospetto di situazioni complicate (non ultimo proprio il piano Salva Messina) e ha dimostrato di saper affrontare le tante intemperie e le innumerevoli trappole del palazzo.

Basile accetta la sfida, svestirà i panni del dg e proverà la scalata alla prima poltrona di Palazzo Zanca. E’ lui il primo contendente ufficiale di una partita che ora attende le trame avversarie e la designazione dei contendenti che verranno proposti dal centrodestra e dal centrosinistra.

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