Campagna elettorale sempre più movimentata a Taormina, dove Cateno De Luca fa sul serio sulla volontà di candidarsi a sindaco e lo ha confermato nelle scorse ore in un comizio tenuto in piazza IX Aprile. De Luca ha deciso di mettere in campo tre liste, che saranno guidate rispettivamente da lui e dai deputati di Sicilia Vera, Dafne Musolino e Giuseppe Lombardo. Le ha già chiamate “Taormina centro per le periferie”, “Frazioni” e “Trappitello” ed in sostanza si tratta di una tripla formazione con due liste civette che, nella ricerca del consenso, convergerebbero sempre sulla candidatura di De Luca.
“A Taormina ho chiarito che non è mai esistita una mia volontà di candidarmi a Catania e ho lanciato invece il progetto I taorminesi per De Luca. Il mio è solo spirito di servizio per il nostro territorio … come ho già fatto a Fiumedinisi, a Santa Teresa di Riva, a Messina. Se i Taorminesi lo vorranno, io sono pronto a candidarmi per essere il loro sindaco. Ecco il perché del progetto I Taorminesi per De Luca. Ho previsto 3 liste e la possibilità di aderire al progetto entro giorno 8 dicembre attraverso un’apposita piattaforma. Se arriveranno le candidature di uomini e donne per fare almeno queste tre liste allora io ufficializzerò la mia candidatura prima delle festività natalizie. Diversamente … sarò sempre e comunque a disposizione di Taormina e dei Taorminesi nella mia qualità di deputato regionale”.
E adesso chi sfiderà De Luca? Il sindaco in carica Mario Bolognari ha tutta l’intenzione di ricandidarsi ed essere il principale antagonista dell’ex primo cittadino di Messina, con l’aspettativa di tenere unita l’attuale Amministrazione e magari di incassare altri apporti e adesioni dall’opposizione, che è in grossa difficoltà e per qualcuno potrebbe anche non riuscire ad esprimere una candidatura e a fare una lista.
In campo c’è anche Eddy Tronchet, che punta a presentare una lista civica e nel frattempo non le ha mandate a dire a De Luca, invitando i taorminesi a “difendere la libertà della città da chi vuole prendersi maggioranza e opposizione, nominando poi assessori di fuori e poco cambierebbe se fossero taorminesi”.