Sindacati contro. Dopo 23 anni di stallo, qualcosa al Comune di Palermo si muove. Ma le soluzioni proposte dalla maggior parte dei sindacati cozzano con gli interessi di quasi 2.400 precari di vecchia data.
I lavoratori part-time ex Lsu attendono, infatti, da oltre 20 anni la trasformazione dei contratti. A tempo pieno, potrebbero essere utili “contro il dissesto funzionale del Comune”, come dichiara Marina Pagano, delegata del sindacato di base Usb Funzioni locali: “Il Comune è sotto organico, 5.000 dipendenti di cui circa la metà part-time. Di questo bacino fanno parte 90 ex Lsu non contrattualizzati. Una vita da precari, per la mancanza di un contratto o per contratti che non ci permettono di mandare avanti una famiglia. Si trovano ricette soprattutto durante le campagne elettorali. Finora siamo stati utilizzati per coprire i buchi di bilancio, con i soldi che potevano arrivare dalla trasformazione dei contratti. Dall’altro lato, siamo stati sempre sfruttati come bacino elettorale. Non vogliamo più essere sfruttati”.
“La maggior parte dei sindacati chiede l’estensione oraria entro il 2027, anno delle prossime elezioni comunali”, fa notare Pagano, che racconta di una cancellazione di massa dalle sigle. I lavoratori iscritti all’Usb, che ieri si sono radunati in assemblea, invece, propongono altre soluzioni “che non possono essere legate al bilancio comunale sia per un problema economico che di normativa. A 36 ore non possiamo arrivare tutti – sottolinea la delegata –. La soluzione può venire solo da Roma, dal Governo nazionale: aumento fondo statale da cui siamo già pagati, inserimento nel patto per Palermo per il prossimo piano di riequilibrio, oppure costituzione di un fondo statale speciale ad esaurimento per il nostro bacino. L’obiettivo – aggiunge – è risolvere la nostra situazione e allo stesso tempo migliorare i servizi comunali, che adesso sono assolutamente mediocri. Le assunzioni di neolaureati, che dipendono dalla vecchia amministrazione, non possono correre per il rafforzamento delle amministrazioni. Quindi, abbiamo chiesto al Governo una modifica sui fondi del Pnrr, affinché possano essere usati per la trasformazione di tutti i funzionari nostri colleghi che, invece, hanno 23 anni di esperienza”.
Un appello al sindaco, ma soprattutto ai colleghi: “L’iscrizione ad uno qualsiasi dei sindacati di categoria non è importante – dice -. Ciò che conta è che restiamo uniti, per tutelare finalmente i nostri diritti”.