Venti anni di reclusione per omicidio volontario per Agostino Siciliano, l’ingegnere pugliese di 33 anni che il 30 luglio 2016 ha ucciso a coltellate nell’abitazione della zona residenziale della Madonna degli Ammalati, a Misterbianco, la madre della sua ex fidanzata. Siciliano confesso’ l’omicidio di Marina Zuccarello, 55 anni, trovata senza vita, sgozzata dopo un caffe’ e una lite.
Oggi la sentenza di condanna del processo che si e’ celebrato con il rito abbreviato davanti al Gup di Catania Giuliana Sammartino. Siciliano eè difeso dagli avvocati Giacomo Giuliano, del foro di Catania e Rosario Levato, del foro di Taranto.
L’uomo ha sempre sostenuto che quel giorno, il 30 luglio dello scorso anno, affronto’ il viaggio in auto dalla Puglia a Misterbianco per chiedere per l’ultima volta un chiarimento dopo la decisione della sua fidanzata di troncare una relazione durata quattro anni. La richiesta dell’accusa era ergastolo, commutato a 30 anni perchè l’imputato e’ stato processato con il rito abbreviato.
Siciliano, laureato in ingegneria e originario di Taranto, nell’estate dello scorso anno, voleva incontrare la vittima per convincerla a non opporsi al suo rapporto con la figlia più piccola. La relazione era già finita da alcuni mesi ma l’uomo si era probabilmente convinto che avrebbe potuto avere un sostegno dalla madre dell’ex fidanzata conosciuta su Internet e con la quale era stato quattro anni.
L’omicida aveva atteso sin dalle quattro del mattino, che uscisse il marito della vittima per entrare in casa e affrontare la donna. Dopo l’omicidio, la fuga e il fermo per omicidio. Ai carabinieri ha raccontato di essere entrato nell’abitazione di Marina Zuccarello, in via Duca di Misterbianco, di avere avuto un’accesa discussione con la vittima e che, sarebbe stata lei per prima ad aggredito. A quel punto lui ha afferrato un coltello da cucina e l’ha uccisa. I militari della Tenenza di Misterbianco e della Compagnia Fontanarossa sono risaliti all’identità dell’assassino grazie alle registrazioni di una telecamera privata.