Siete stati in tantissimi a votare il nostro sondaggio “Chi vorresti come prossimo presidente del Consiglio?“.
In quasi 20 mila vi siete espressi, indicando il vostro candidato favorito per ricoprire l’incarico di premier nel prossimo governo.
Abbiamo chiesto a voi lettrici e lettori un’opinione, indicando alcuni fra i nomi più gettonati di politici italiani e alla fine ha prevalso Luigi Di Mario (Movimento 5 stelle), che ha ottenuto il 23,06 per cento dei voti (pari a 4479 preferenze). Un segnale che conferma come il M5s sia il primo partito anche fra le lettrici e i lettori de ilsicilia.it.
Bene anche la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, che (con 3639 voti) si è attestata sul 18,73 per cento. Piazzamento di tutto rispetto per il leader della Lega Matteo Salvini che, con i suoi 2618 voti, ha ottenuto il 13,48 per cento, a dimostrazione che la sua politica non più limitata alle sole regioni del Nord riesce a far breccia anche fra i lettori siciliani.
Soltanto quarto il segretario del Pd Matteo Renzi, che si ferma al 12,17 per cento (pari a 2364 voti): un segnale che mostra come la politica ufficiale del vertice Dem non entusiasmi particolarmente. La discreta percentuale ottenuta dall’attuale presidente del Consiglio Paolo Gentiloni (7,31 per cento, pari a 1421voti) conferma, inoltre, che all’interno del centrosinistra e dello stesso Partito Democratico la leadership renziana è messa seriamente in discussione dall’opinione pubblica.
Deludente anche il dato di Silvio Berlusconi, votato da appena il 10,79 dei lettori de ilsicilia.it (paria a 2096 voti). Un dato ben al di sotto delle aspettative, se si tiene conto che l’ex cavaliere afferma di voler ottenere con Forza Italia il 30 per cento dei consensi degli elettori.
Buono, invece, il piazzamento del presidente del Senato Pietro Grasso, candidato premier per il listone di sinistra “Liberi e uguali”, che ottiene un lusinghiero 10,71 per cento (pari a 2081 voti). Il segnale che a sinistra qualcosa si muove eccome.
Distanziato il centrista Angelino Alfano, che si ferma al 3,75 per cento (728 voti), confermando il momento difficile della sua “Alternativa popolare”, ormai scissa in due tronconi che guardano ai due opposti schieramenti.
I risultati dei nostri sondaggi non forniscono dati oggettivi perché non siamo un’agenzia per rilevazioni demoscopiche e anche il campione non è rappresentativo poiché i votanti non sono stati sorteggiati ma autoselezionati, ma quel che è importante è che l’esito rappresenta l’opinione di voi lettori e dunque, per noi è prezioso.
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